Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Paolo Nicolato, c.t. dell'Under-20 approdata ai quarti di finale del Mondiale dopo l'1-0 ai padroni di casa dlela Polonia. Gara decisa dal gol dal dischetto di Andrea Pinamonti. "Un rischio il rigore a cucchiaio? Non l'avrei presa benissimo se il portiere lo avesse parato, ma mi fido ciecamente di Andrea. Se l’è sentita, ha deciso che in quel momento era la cosa giusta".

Differenze tra questa Under-20 e l’Under-19 del 2018?
"Quella era una squadra più di possesso palla e gioco manovrato. L’Under 20 invece ha più gamba e più verticalità. Sono sorpreso dal gruppo: tanti giocatori, fra cui Esposito e Colpani, avevano pochissima esperienza internazionale. Eppure eccoli a giocarsi un Mondiale".

I suoi modelli di allenatore?
"Ho appreso qualcosa da tutti quelli che ho avuto. E non propongo più il calcio di 20 anni fa. Saper cambiare è segno di intelligenza. Tra i grandi di oggi mi piacciono Guardiola e Klopp".

La prima regola del suo spogliatoio?
"Più che una regola, una frase: “Il più grande successo è non avere rimpianti”. Bisogna tornare a dare importanza alla performance e non pensare che sia bravo solo chi fa risultati".

L’Italia li sta ottenendo...
"Già siamo molto in alto, dobbiamo pensare a divertirci. E il fatto che la gente riconosca quello che stiamo facendo ci rende orgogliosi".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 04 giugno 2019 alle 10:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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