"Caro nonno, non sarò mai dell'Atletico". Così ripeteva un giovanissimo Alvaro Morata al nonno Ignacio, tifoso sfegatato dei Colchoneros. "Sono e resto del Madrid", specificava l'attaccante, che cominciò la carriera proprio nelle giovanili degli acerrimi rivali. E in cameretta aveva un poster che gli regalarono i genitori con un fotomontaggio: immagine di Raul festeggiando un gol con la maglia del Madrid con la testa del giovane Morata e messaggio premonitore: «Un giorno sarai tu». 

Da lì al Getafe, fino ad arrivare al Real. "Era il 2008. Da allora, una progressione continua, tanto in maglia bianca come in nazionale, a suon di gol. E la conquista di Carla Garcia Barber, modella laureanda in medicina che ha rappresentato la Spagna a Miss Mondo", racconta la Gazzetta dello Sport. "Alto 1,90, buona tecnica, corsa elegante, tanto bravo a giocare spalle alla porta quanto opportunista in area, in nazionale Morata ha vinto il bronzo al Mondiale Under 17 e l’oro, più la Scarpa d’Oro come miglior marcatore, agli Europei Under 19 e Under 21, quest’ultimo la scorsa estate in Israele in finale contro l’Italia. Il debutto in prima squadra col Real è arrivato nel dicembre del 2010 per mano di Mourinho. Che lo stimava ma non lo vedeva pronto per la prima squadra nonostante il Bernabeu lo volesse al posto di Benzema. Dopo la grande stagione col Real Madrid Castilla, la seconda squadra blanca che gioca nella B spagnola, quest’estate Ancelotti ha promosso Morata e Jesé, i gemelli del gol del Castilla. Jesé ha approfittato alla grande delle opportunità concessegli da Carlo, Morata meno. E ora il ragazzo che voleva essere Raul vede il suo futuro lontano dal Bernabeu".  

Sezione: Rassegna / Data: Gio 16 gennaio 2014 alle 13:36
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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