Dietro la scelta (comune e condivisa) di Conte e della società di accantonare Radja Nainggolan ci sono ragioni più extra calcistiche che calcistiche. Lo spiega il Corriere dello Sport, che parla di un belga ai margini del progetto contiano. "Perché il valore del centrocampista non è messo in discussione né dal tecnico di Lecce né dalla dirigenza di viale della Liberazione - si legge -. Il problema è la vita fuori dal campo di Radja che non si addice ai nuovi standard richiesti dall’ex allenatore del Chelsea e dal club. Dopo il giro di vite imposto con l’arrivo dell’ad Marotta lo scorso dicembre (il primo caso è stato proprio la sospensione pre natalizia di Nainggolan, anche multato, poi è arrivata la vicenda Icardi…) non ci sono passi indietro. Anzi… E siccome è complicato, se non impossibile, ipotizzare che il numero 14 nerazzurro possa cambiare usi e costumi che aveva anche nella Capitale, la strada scelta è quella della separazione delle strade".

Si vocifera di un possibile ritorno alla Roma, ma le condizioni economiche non lo permettono. Più semplice una pista estera, sempre tenendo a mente che per non fare minusvalenza, l'Inter valuta Nainggolan 30 milioni. Difficile trovare un compratore a queste cifre. "Marotta e Ausilio sono disposti a darlo in prestito con diritto (sarebbe meglio obbligo) di riscatto o a inserirlo in qualche operazione - si legge -. Se non ci sarà fumata bianca prima del 7 luglio, andrà a Lugano con la squadra: come Icardi si allenerà con i compagni senza fare la parte tattica e giocare le amichevoli". Scambio con Arturo Vidal? Complicatissimo. 

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 25 giugno 2019 alle 09:09 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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