HANDANOVIC 7 – Dopo appena 3’ si fa trovare pronto con la doppia parata su Zapata e Hateboer. Viene superato dal cross radente di Gosens in occasione del gol dell'1-0, ma è bravo e fortunato ad evitare l’autogol di D’Ambrosio. Poi ringrazia Ilicic e l’imprecisione degli attaccanti di Gasperini. Più volte decisivo (specie su Ilicic e Toloi), non può nulla sulle incornate di Mancini e Djimsiti e sul capolavoro di Gomez. E’ senza dubbio il migliore dei suoi.
D’AMBROSIO 4,5 – Sulla sua fascia deve controllare Gosens e il movimento ad allargarsi di Zapata. Ha sulla groppone la mancata chiusura sul cross dell’1-0, poi sfiora il clamoroso autogol del 2-0. Completamente in bambola, rialza la testa solo con il bel cross per Perisic. Causa il fallo gratuito che genera la punizione del 2-1 e viene dirottato al centro della difesa dopo l’uscita dal campo di Miranda, dando ancora più insicurezza alla squadra.
MIRANDA 5 – Copre Skriniar quando esce sul portatore di palla e cerca di reggere la baracca nel momento di maggiore pressione della Dea. Usa corpo ed esperienza per arginare le offensive bergamasche. Fondamentale in ripiegamento (vedi Zapata “lanciato” da Icardi), è lui ad impostare la manovra quando Brozo è irreperibile. Si però fa sovrastare da Mancini nel 2-1 Atalanta, poi lascia il campo. DAL 70’ VRSALJKO 5,5 – Entra nel momento caldo del match e accusa il momento di pressione, ma garantisce comunque più spinta del predecessore D’Ambrosio.
SKRINIAR 4,5 – Se la difesa dell’Inter è in costante difficoltà è soprattutto per la prestazione sotto la media del centrale slovacco. Esce spesso alto su Ilicic e Gomez, e non sempre è la scelta migliore (vedi il gol dell'1-0). In più di un’occasione viene saltato nell’uno contro uno: la conseguenza è che gli atalantini si presentano più volte in superiorità numerica in area di rigore. Tante colpe anche sul 2-1 e sul 3-1 dell’Atalanta, dove manca l’anticipo su Mancini prima e Djimsiti poi.
ASAMOAH 4,5 – Soffre l’avvio aggressivo di Hateboer, che perde in occasione del gol nel tentativo di stringere la marcatura all’interno dell’area di rigore. In palese difficoltà nell’uno contro uno, si presenta raramente nella metà campo avversaria. Spesso e volentieri viene preso alle spalle dagli avversari, pecca nelle letture difensive. Leggermente meglio nella ripresa.
VECINO 5 – La sua prova cammina sulla falsa riga di quella in Champions contro il Barcellona: imprecisione nelle palle corte e tanta corsa, a volte a vuoto, sui portatori di palla. Gioca con una pesante ammonizione sulle spalle, tenta i classici inserimenti senza mai trovare il guizzo giusto. DAL 45’ BORJA VALERO 5,5 – Spalletti lo manda in campo per avere più densità e geometrie in mediana, ma il tentativo di aiuto è spesso vanificato dall’aggressività dei padroni di casa.
BROZOVIC 5 – Disturbato spesso da Gomez in fase di impostazione, cerca comunque di dare il suo apporto in avvio di manovra anche se non sempre garantisce l’appoggio ai compagni. Generoso nelle coperture, non regge mai il cambio di passo dei vari Gomez e Ilicic e quando rimedia lo fa solo intercettando diverse linee di passaggio o causando un fallo. Quando ha la possibilità ci prova, come nel tentativo al volo buono solo nelle intenzioni. Si becca ingenuamente il rosso che lo terrà fuori contro il Frosinone.
GAGLIARDINI 5 – Non legge i continui tagli in mezzo al campo di Ilicic e i movimenti di Gomez tra le linee, spesso lasciato libero di pensare la giocata in totale libertà. Colpa da dividere con i compagni di reparto. Tenta qualche inserimento e alcune verticalizzazioni, ma l’imprecisione resta una costante. Suo il fallo all’origine del 3-1. E' la falsa copia del giocatore visto una settimana fa contro il Genoa.
POLITANO 5,5 – La mancanza di palloni sulla fascia destra lo portano spesso ad accentrarsi alla ricerca di fortuna, ma i palloni toccati sono pochi nonostante il continuo svariare nei primi 45’. Nella ripresa ha il merito di guadagnare il calcio di rigore che sveglia solo apparentemente lui e la squadra di Spalletti. DAL 65’ KEITA 4,5 – Cerca di dare imprevidibilità all’attacco nerazzurro, ma la verità è che non si capisce che posizione voglia tenere in campo. Crea disordine, non costruisce nulla di pericoloso.
ICARDI 5 – Troppo molle nei contrasti con i centrali atalantini, che riescono facilmente ad impostare da dietro con Djimsiti. Bello il lancio per Perisic (fermato in fuorigioco), sfortunato nel primo tentativo deviato dal muro bergamasco. Manda poi clamorosamente in porta Zapata con un passaggio orizzontale da suicidio calcistico che per sua fortuna non ha risvolti negativi. Sfata il tabù Bergamo aprendo dal dischetto il piattone dell’1-1, poi brancola nel buoi alla ricerca di palloni giocabili.
PERISIC 5 – I problemi di Asamoah sono anche i suoi e corrispondo al nome dell’infaticabile Hateboer. Si accentra e cerca lo scambio sullo stretto per impensierire la retroguardia messa in campo del Gasp, poi spedisce alto di testa un cross di D’Ambrosio. Con l’ingresso di Keita si sposta più frequentemente sull’out di destra, ma il risultato è lo stesso: nessun pericolo e gara da anonimato.
ALLENATORE: SPALLETTI 4,5 – La squadra regge solo parzialmente il pressing iniziale dei padroni di casa e deve ringraziare Handanovic per aver limitato i danni, che dopo 45’ potevano essere ben più consistenti. Primo tempo a totale firma atalantina, con l’Inter che non riesce mai a reagire e a rendersi pericolosa. I nerazzurri sentono le fatiche degli ultimi giorni sul piano fisico, messe in luce dal campo pesante e dalla maggiore freschezza della Dea. Nella ripresa il piglio sembra essere un altro, come dimostra il rigore guadagnato e trasformato dai suoi dopo pochi secondi. L'apparenza, però, inganna. L'Atalanta è padrona del campo e il tecnico nerazzurro non fa nulla per provare a riprendere la partita: bocciato il dirottamento di D'Ambrosio al centro della difesa, così come l'ingresso in campo di un sempre più impalpabile Keita.
ATALANTA: Berisha 6,5; Toloi 6,5 (dal 56’ Castagne 6), Djimsiti 7,5, Mancini 7,5; Hateboer 7, De Roon 6,6, Freuler 7, Gosens 6,5; Gomez 7,5; Ilicic 7, Zapata 6,5 (dal 70’ Pasalic 6). Allenatore: Gasperini 6,5.
ARBITRO: MARESCA 5 – Dimostra eccessiva fiscalità già al momento del calcio d’inizio, poi replica fermando Perisic per un fuorigioco dubbio che poteva essere rivisto poi comodamente al VAR. L’impressione è che i suoi fischi non soddisfino entrambe le squadre. Gestione dei cartellini discutibile.
ASSISTENTI: SCHENONE 6 – MONDIN 6.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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