Marco Verratti ha parlato in esclusiva al Corriere dello Sport e nelle sue parole c'è la conferma che per un ritorno in Italia bisognerà attendere parecchio.

Verratti, come giudica finora la sua avventura all'estero?
"Venendo al Psg ho fatto la scelta migliore e dopo quasi 2 anni a riguardo non ho dubbi: sono stato accolto benissimo, sto giocando e indosso la maglia di una formazione che può vincere tutto".

In cosa crede di essere migliorato da quando è al Psg?
"Ho fatto progressi sotto tutti i punti di vista perché i grandi giocatori che ho come compagni mi insegnano tante cose. In campo e fuori. La crescita maggiore, però, è stata a livello di mentalità: qui si gioca sempre per vincere e non si può mollare mai".

Segue ancora la Serie A?
"Sì e lo stesso fanno tanti francesi: sanno che il nostro è un campionato un po’ in crisi perché non ci sono più i campioni del passato, ma lo considerano divertente come la Premier e la Liga".

Chi vincerà lo scudetto?
"La Juventus. E’ nettamente favorita".

Qual è la squadra rivelazione?
"La Roma. Tutti sapevano che aveva grandi giocatori, ma il suo rendimento è stato eccezionale".

E il giovane rivelazione?
"Insigne. Ha avuto qualche difficoltà, ma rimane fortissimo".

Verratti un giorno tornerà a giocare in Italia?
"Non lo so, quando sto bene in una squadra come adesso difficilmente mi viene voglia di cambiare. Perché me ne vada dal Psg, bisogna che si stufino di me".

Cosa le manca dell'Italia?
"La vita che facevo, la famiglia e gli amici. A livello professionale, però, qui è il massimo: sono in uno dei 5 club più grandi del mondo".

Quindi nessun rammarico per non essere finito al Napoli o alla Juventus nell’estate 2012?
"Nessuno. Tornassi indietro rifarei la stessa scelta".

Giriamo la domanda: perché il Napoli e la Juve si sono fatte sfuggire Verratti? L’Italia non è un Paese per giovani?
"Ultimamente mi sembra che i club della Serie A stiano puntando di più sui giovani, ma la mia è stata una situazione particolare: molte squadre italiane mi volevamo, ma la crisi economica si fa sentire. Tante società preferiscono spendere 10-12 milioni per un giocatore affermato piuttosto che per un ragazzo".

Alla Juventus avrebbe potuto essere l’erede di Pirlo?
"Pirlo ha ancora molti anni davanti. E’ fondamentale sia per la Juve e sia per la Nazionale".







 

Sezione: News / Data: Sab 15 febbraio 2014 alle 10:06 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print