Li chiamano così, 'I Bindun', i girovaghi della solidarietà. Un gruppo di amici nato negli anni '80, quasi per caso, e che da allora si è dato da fare per regalare un sorriso a chi nella vita ha ricevuto poco o niente. A loro sostegno, domenica 8 maggio in occasione di Inter-Fiorentina, F.C. Internazionale ospita 'I Bindun' allo stadio "Giuseppe Meazza".

Alternando serate di spettacolo a sfide canore, partite di calcio a corse in bicicletta, per sostenere i disabili del Mosaico, della casa alloggio Arcobaleno o di quella dei Quattro venti, i bambini ospitati dalle suore Dorotee, gli ex tossicodipendenti della comunità La Costa, gli ospiti dell'ospedale psichiatrico o delle carceri; per stare con loro e con tanti altri amici meno fortunati.

"Noi, quelli del Bindun che un giorno abbiamo voluto dare un senso diverso alla nostra vita perchè non ci bastava più essere girovaghi, bindun in milanese, ma costruire qualcosa". Così dicono Beppe Bergomi, Beppe Baresi, Riccardo Ferri, i primi Bindun con Enrico Cucchi.

La scintilla è scoccata un giorno del 1984 da Romano Parnigoni. "Venni a sapere - racconta oggi lo stesso Romano - che Alessandro, un bambino di Milano, aveva bisogno l'aiuto per sottoporsi ad un delicato e costoso intervento chirurgico. Così ho chiamato i due Beppe, Baresi e Bergomi, che frequentavo da tifoso. Sapevo che mi avrebbero potuto aiutare".

Con questo sostegno è iniziata la nostra attività: ne sono seguiti migliaia di appuntamenti, con un'agenda sempre più fitta: "Perchè solidarietà non è solo raccogliere fondi - spiegano i Bindun - ma un impegno personale perchè c'è bisogno di contatto umano. Per tutti la miglior terapia è quella di esserci. E alla fine siamo noi a dover ringraziare, sempre, di avere la possibilità di dare un piccolo aiuto."

Da allora il gruppo è cresciuto, sempre più coinvolto e coinvolgente. In più di venti anni, di strada i Bindun ne hanno macinata tanta, spesso e volentieri in silenzio. Non ci sono segreti,solo passione e voglia di essere solidali

Sezione: News / Data: Gio 05 maggio 2011 alle 12:27 / Fonte: inter.it
Autore: Daniele Alfieri
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