Quasi settanta milioni di euro. Questo, stando ai meticolosi calcoli fatti da Il Sole 24 Ore, il costo complessivo che l'Inter sosterrà per l'operazione Antonio Conte. L’ex ct della Nazionale infatti dovrebbe percepire un compenso di circa 9 milioni netti (più bonus) per tre stagioni: tradotto, per il club nerazzurro avrà un costo di circa 50 milioni tra stipendio e imposte.

Il cambio di panchina ha comportato anche il fresco esonero di Luciano Spalletti, avente un contratto valido fino al 2021 a circa 4 milioni netti stagionali. "Questo significa che, se non si arriverà a una risoluzione anticipata, l’Inter dovrà sostenere un costo azienda extra nei prossimi per coprire i due anni di altri 15 milioni - spiega l'edizione online del quotidiano -. A queste somme vanno aggiunti i soldi necessari per rimpiazzare gli staff tecnici. Sul prossimo bilancio (da chiudersi al 30 giugno 2020) il tournover in panca comporterà un peso finanziario di oltre 30 milioni".

Ma c'è anche un altro aspetto da considerare. "Per Conte - si legge - potrebbero scattare le agevolazioni contenute nel “Decreto Crescita” (il Decreto legge n. 34 è stato pubblicato lo scorso 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale) in attesa della conversione parlamentare. L’allenatore pugliese, al Chelsea dal 2016 al 2018, potrebbe infatti rientrare perfettamente nella cornice normativa di favore concessa ai cosiddetti “impatriati”: dal 1° maggio 2019 chi si trasferisce nella Penisola, non avendo risieduto in Italia negli ultimi 2 anni (anche se non è stato iscritto all’Aire, Anagrafe italiani residenti all'estero), può essere tassato soltanto sul 30% del compenso da lavoro dipendente per un periodo di 5 anni, purché rimanga per almeno 24 mesi in Italia. Per comprendere l’impatto della novità basti pensare che prima del “Decreto Crescita” affidare la panchina al tecnico che ha vinto 3 scudetti con la Juventus e 1 in Inghilterra con il Chelsea sarebbe costato a un club della Serie A circa 20 milioni all'anno (ipotizzando una retribuzione netta da 10 milioni). D’ora in avanti (a meno che non venga mutata la regola in sede di conversione parlamentare), invece, potrebbe costare tra i 12 e i 13 milioni, visto che sarà tassato al 43% soltanto il 30% del reddito. Si dovrà verificare tuttavia la condizione posta dalla norma: e cioè se Conte nell’ultimo anno, dopo essere stato esonerato, abbia mantenuto la residenza fiscale in Gran Bretagna. Nel caso in cui l’avesse già trasferita in Italia nel 2018 allora il bonus non potrebbe scattare", chiosa Il Sole 24 Ore. 

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Sezione: News / Data: Gio 30 maggio 2019 alle 19:02
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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