Nuovi documenti dell'inchiesta Football Leaks, pubblicati da Mediapart, mettono ancora una volta nel mirino il Paris Saint-Germain e il sistema costruito dal club transalpino per aggirare le norme del Fair Play Finanziario. Tra contratti di sponsorizzazione retroattivi, rapporti di esperti ignorati e organi di controllo andati in cortocircuito, i nuovi file mettono sotto la lente d'ingrandimento le trattative coi più alti vertici del calcio mondiale per ottenere sanzioni meno pesanti. Secondo i documenti trattati dal consorzio mediatico EIC, Michel Platini e Gianni Infantino, il tandem che ha diretto la Uefa fino al 2016, hanno accettato di mettersi d'accordo dietro le quinte con il numero uno del Psg, Nasser Al-Khelaïfi, e il suo braccio destro, Jean-Claude Blanc. Risultato: compromessi confidenziali, in particolare sulla questione cruciale del valore dei contratti di sponsorizzazione di club. Un affare grazie al quale il Qatar Tourism Authority ha portato nelle casse del club 1,8 miliardi di euro. 

Pene miti, si legge su L'Equipe, ottenute anche attraverso scatti d'ira del patron parigino, coi quali ha ottenuto da Platini una riduzione della multa al livello di quella inflitta al Manchester City, o attraverso la benevolenza di Infantino che ha accettato che il Psg, sempre imitando il City, potesse contabilizzare in maniera retroattiva una parte del contratto col Qatar Tourism Authority della stagione 2013-2014; tutto questo col Club Financial Control Body, che dovrebbe essere il gendarme "indipendente" del FPF secondo la UEFA, ridotto solo ad approvare questi accordi. Una delegazione dell'Uefa, si legge ancora, nei mesi scorsi avrebbe rassicurato il Psg che l'inchiesta nei suoi confronti aperta nel 2017 sarebbe stata chiusa "per ragioni politiche", senza ulteriori precisazioni. 

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Sezione: News / Data: Ven 02 novembre 2018 alle 19:28
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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