Settimana concitata, l’ultima di casa Inter: iniziata sotto il segno delle nuove, feroci polemiche arbitrali legate alla partita pareggiata contro il Chievo Verona, e chiusa con i primi, attesissimi, movimenti di mercato in uscita, mentre in entrata fatica ancora a muoversi qualcosa. Nel mezzo, dichiarazioni anche pesanti, sul fronte Inter e non solo, e le vicende non proprio esaltanti vissute sull’altra sponda del Naviglio In attesa che l’Inter torni in campo questo pomeriggio contro il Genoa, insomma, c’è abbastanza materia per una nuova, vorticosa, hit parade della settimana.
10 – IT’S NOT RIGHT, BUT IT’S OK (Whitney Houston). Canta: YUTO NAGATOMO
Del nostro piccolo Samurai nipponico abbiamo sempre apprezzato non solo le doti tecniche, ma anche le virtù morali. Soprattutto, la sua grande educazione in campo e fuori, l’accettare sempre le situazioni avverse come le decisioni degli arbitri a lui sfavorevoli. Ed è incredibile il contegno mostrato anche di fronte alla più grande delle ingiustizie, il gol del 2-1 annullato per fuorigioco inesistente dal guardalinee Giachero di Pinerolo, nient’altro che il penultimo tassello di una serie troppo lunga di torti incredibili. Nel momento in cui ci sarebbe più da inveire contro tutto e tutti, Nagatomo si limita a dire che accetta la decisione e che bisogna comunque pensare positivo, anche se “succedono cose strane”. Un aplomb invidiabile nei giorni dell’ira.
“I'm gonna make it anyway, close the door behind you, leave your key, I'd rather be alone than unhappy…”
9 – J’EN AI MARRE (Alizée). Canta: RICARDO ALVAREZ
Di tutt’altro tenore, invece, il contenuto e il tono delle dichiarazioni dell’argentino. Lui sì che simboleggia al meglio il sentimento di rabbia che pervade l’Inter per quanto di singolare sta accadendo in questo campionato: un intero girone di andata senza un penalty a favore nonostante diversi episodi chiari come il sole, davvero una situazione ai limiti del kafkiano. Alvarez è stufo, tutti sono stufi di questa situazione e lui ha deciso di farsene portavoce all’interno del gruppo dei giocatori, subito dopo la gara di lunedì e anche due giorni fa, reclamando semplicemente: “Chiediamo solo che ci fischino le cose che ci sono”. Semplice fin quasi a sfiorare la banalità, ma di questi tempi…
“J'en ai marre de ces cyniques, et dans les prés, les colchiques, J'en ai marre d'en avoir marre!”
8 – DAMMI 5 MINUTI (Stadio). Canta: RUBEN BOTTA
Mesi e mesi passati da autentica incognita: incognita la sua posizione all’interno dell’Inter, incognita la data del suo arrivo a Livorno, club che lo ha tesserato e lo aspettava una volta recuperata la forma dopo il grave infortunio. Poi, nello spazio di pochi giorni, le cose hanno preso una piega per certi versi inattesa, e in men che non si dica eccolo catapultato in campo prima con l’Udinese e poi contro il Chievo, sempre per periodi ridottissimi. L’autonomia, del resto, non poteva essere già subito ampia, ma per quel poco che ha potuto far vedere, il ragazzo sembra avere grinta. E ora, sicuramente, vorrà giocarsela finché potrà, sempre se l’Inter non cederà prima alle richieste pressanti del Torino. Anche se per qualche minuto, comunque, vorrà far capire ad un mister che comunque ha speso parole di elogio per lui di poter essere una carta da giocare quando il gioco si fa duro. Fossero solo due, cinque, dieci minuti, sia questo anche il compito più difficile da svolgere…
“Non è facile stupirti, e tu sei così esigente che non ti accontenti, no, si vede, lo so, se mi dai 5 minuti non credo che ti conquisterò…”
7 – LET ME GO (Heaven 17). Canta: DANILO D’AMBROSIO
Altra situazione per certi versi grottesca: sembrava ad un passo dal Milan, poi vicino alla Roma, poi è stato dato come primo acquisto dell’Inter, pronta ad accoglierlo tra le sue fila già in questi giorni. E questa, sostanzialmente, è la situazione attuale, soltanto che tra il giocatore granata e i nerazzurri si è posto uno scoglio inatteso: al Torino per tutti è separato in casa, lo stesso Urbano Cairo ha auspicato una sua partenza immediata, da diverse settimane non è più convocato, però le valigie rimangono sempre sulla porta. Colpa delle richieste del Toro che vuole una contropartita ben precisa, complicando la situazione in maniera paradossale. Correndo volentieri il rischio di perdere il giocatore senza guadagnarci un soldo, ma anche quello di doversi sobbarcare per altri quattro mesi un non desiderato che non si sa con quale spirito potrebbe scendere in campo, sempre se Ventura decidesse di rimetterlo un giorno tra i convocati. Cui prodest?
“I tried but could not bring, the best of everything, too breathless then to wonder…”
6 – PROMISED YOU A MIRACLE (Simple Minds). Canta: ZDRAVKO KUZMANOVIC
“Arriveremo al terzo posto a fine stagione, io ci credo più di tutti”. No, non è un visionario o qualcuno che prima di pronunciare queste parole ha alzato un po’ troppo il gomito. Sono semplicemente le parole del centrocampista serbo durante la sua ospitata del mercoledì sera ad Inter Channel. Kuzmanovic crede più di tutti a quell’obiettivo che sembra ormai per tutti, e forse effettivamente lo è, una vera e propria chimera: il terzo posto e la conseguente qualificazione ai preliminari di Champions League. Considerato il momento dell’Inter e soprattutto anche le recenti dichiarazioni del presidente nerazzurro Erick Thohir, sarebbe quasi una frase, e non me ne voglia, da camicia di forza, quella del centrocampista serbo. Però chi lo avrebbe detto che dopo mesi di difficoltà Kuz avrebbe all’improvviso scoperto di poter tornare in qualche modo utile a Walter Mazzarri?
“Everything is possible in the game of life…”
5 – HERE COMES THE RAIN AGAIN (Eurythmics). Cantano: GENOA E INTER
Sembra quasi paradossale, ma da tre anni a questa parte almeno una trasferta dell’Inter a Genova vive sotto la minaccia del maltempo. Maltempo che porta inevitabilmente a ponderare l’idea della sospensione o del rinvio della gara. E’ capitato col Grifone già due anni fa (ma erano i giorni della drammatica alluvione che sconvolse la città) toccò l’anno scorso al match con la Sampdoria con annesse polemiche ed ironie. La decisione definitiva è attesa oggi, al momento in cui scriviamo il Comune ha espresso il parere favorevole alla disputa dell’incontro. Di certo Giove Pluvio non pare essere molto interessato alle trasferte dei nerazzurri in Liguria…
“Raining in my head like a tragedy, tearing me apart like a new emotion…”
4 – LA PULCE D’ACQUA (Angelo Branduardi). Canta: GIAN PIERO GASPERINI
O per meglio dire, la guerra di Gian Piero. Come infuocare la vigilia della sfida contro quella squadra che non lo ha mai particolarmente amato, e che solo dopo due mesi lo ha salutato senza troppi rimpianti? Semplice, riparlando dello scandalo di Calciopoli. E nel farlo, prendendo a spada tratta le difese della Juventus, squadra a suo dire annientata da quello scandalo senza il quale, a suo dire, l’Inter non sarebbe mai riuscita a vincere, tralasciando le ragioni e le visioni delle controparti, sportive e non. Oltre ovviamente a tornare ai soliti discorsi sul poco tempo avuto a disposizione all’Inter lamentando un’assenza di fiducia nei suoi confronti. Insomma, la stessa musica (pur seguita da una precisazione comunque doverosa), decisamente più noiosa di quelle del menestrello cresciuto a Genova. Il tecnico di Grugliasco oggi (pioggia permettendo) può anche portare a casa la vittoria, magari la vivrà come la tanto attesa vendetta personale nei confronti di chi l’ha scaricato senza troppi perché. Ma ricordi bene anche le parole che gli hanno riservato in risposta Javier Zanetti e Walter Mazzarri…
“Sull'acqua del ruscello, forse tu troppo ti sei chinato, tu chiami la tua ombra, ma lei non ritornerà…”
3 – MAS QUE NADA (Sergio Mendes). Canta: ALVARO PEREIRA
Doveva essere Francia, Marsiglia; alla fine, con ogni probabilità, sarà ritorno in Sud America, direzione Brasile. Il Sao Paulo è pronto ad accogliere il Palito, dopo un anno e mezzo da oggetto del mistero in nerazzurro, peraltro pagato non poco. Una porta aperta all’improvviso per lui, dopo i messaggi d’amore alla Turchia e le richieste del club transalpino. Soprattutto, un’occasione importante per l’uruguayano, che vicino casa sua potrà nuovamente ricalcare il campo e giocarsi al meglio le sue opportunità per il Mondiale di giugno, quelle che Walter Mazzarri ormai non aveva più nemmeno intenzione di dargli.
“O que eu quero e sambar, este samba que e misto de maracatu, e samba de preto velho, samba de preto tu…”
2 – WHAT HAVE I DONE TO DESERVE THIS? (Pet Shop Boys). Canta: NICOLA RIZZOLI
Dopo la gioia per l’inserimento nell’elenco dei fischietti di Brasile 2014, ecco che il fischietto bolognese è atteso da una prova delicata: dopo le furibonde polemiche arbitrali di casa nerazzurra, toccherà a lui dirigere la partita tra Genoa e Inter. Di certo non il compito dei desideri, per l’esperto arbitro, considerato il contesto; e di certo non la migliore designazione possibile per buona parte dei tifosi nerazzurri, visti alcuni precedenti non proprio benevoli. Insomma, in tono ovviamente ironico, Rizzoli si starà chiedendo perché proprio lui, ma la risposta francamente è facile da trovare come l’uovo di Colombo: è considerato all’unanimità il migliore arbitro italiano, per questo è una garanzia di qualità.
“I only wanted a job, I've always worked for my living, how am I gonna get through?”
Ed eccoci arrivati, finalmente, alla vetta, alla posizione numero uno:
1 – SHOUT (Tears For Fears). Canta: MARCO FASSONE
Un dirigente che ci mettesse la faccia nel momento più difficile, di fronte all’ennesimo danno subito: in quanti, anche in maniera implicita, hanno espresso questo desiderio? In questo senso, il fatto che il direttore generale dell’Inter abbia voluto mettersi davanti alle telecamere per esprimere il proprio sdegno verso quanto accaduto contro il Chievo, va interpretato come un segnale importante. Ci aveva pensato anche Marco Branca nell’immediato dopo-gara col Torino, ma il suo intervento non aveva smosso di molto le acque, anzi. Ora c’è da auspicare che il manager proveniente dal Napoli possa tenere alte nella maniera più opportuna le ragioni del club, perché della figura forte la mancanza si sente eccome…
“They gave you life, and in return you gave them hell, as cold as ice, I hope we live to tell the tale…”
BONUS TRACK: ERA GIA’ TUTTO PREVISTO (Riccardo Cocciante). Canta: MASSIMILIANO ALLEGRI
Era già tutto scritto, del resto il diretto interessato aveva detto che queste sarebbero state le sue ultime settimane da allenatore del Milan. Ma la sconfitta contro il Sassuolo e il successivo editto filial-presidenziale non hanno fatto che accelerare, in maniera forse nemmeno troppo traumatica, il suo addio ai rossoneri. Già finito nell’occhio del ciclone più di una volta, coinvolto nelle differenze di vedute dei due amministratori delegati del club, alla fine il tecnico livornese ha dovuto fare le valigie prima del previsto. Chissà che Mazzarri non gli offra un cacciucco per rincuorarlo…
“Era già tutto previsto, fino al punto che sapevo , che oggi tu mi avresti detto, quelle cose che mi dici, che non siamo più felici…”
(Per chi non lo sapesse: la nuova vignetta altro non è che un omaggio ad uno dei personaggi storici della tv italiana, Oscar il Telegattone, protagonista della SuperClassifica Show, programma al quale questa rubrica in un certo senso è dedicata)
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