L'attaccante del Bayern, Ivica Olic, ammette, in un'intervista su Repubblica.it, di essere un grande tifoso nerazzurro e di essere quasi diventato un giocatore dell'Inter nel '98. Decise però di andare all'Hertha Berlino per giocare con continuità, essendo all'epoca ancora molto giovane, e all'Inter non avrebbe trovato molti spazi. Tuttavia,nonostante la passione per i colori nerazzurri, spera comunque di essere decisivo nella finale di Champions League il 22 maggio a Madrid: "Spero di segnare nella partita più importante, contro l'Inter, anche se devo ammettere che io dell' Inter sono un grande tifoso. C'è un motivo molto particolare - spiega Olic - . Io sono stato un giocatore dell' Inter. Quando avevo 17 anni, sono stato in prova per una settimana alla Pinetina, nel '98. L' allenatore era Gigi Simoni e in attacco c'erano campioni come il mio idolo Ronaldo e Recoba.

Io ero un ragazzino, giocavo in Croazia in seconda divisione, nel Marsonia. Ma feci bene negli allenamenti. Ho un ricordo fantastico di quei giorni, una foto con Ronaldo con dedica e una maglia della partita amichevole che giocai contro l'Iran, in attacco in coppia con Recoba: lui fece gol, io me ne mangiai uno. Simoni diede il via libera al mio acquisto. Mancavano solo alcune formalità, per firmare il contratto. Poi si fece avanti l'Hertha Berlino. Mazzola, che al tempo era il direttore sportivo, non voleva farmi partire. Ma io avevo solo 17 anni e giudicai che fosse più utile e più logico per la mia crescita sportiva andare in un club medio, come l' Hertha, dove avrei potuto giocare. All' Inter - continua Olic - sarei stato chiuso dai tanti campioni.

Sandro Mazzola fu davvero  un signore, un vero gentleman. Mi lasciò partire, ma disse questa frase, che non dimenticherò mai "Vai pure, ma se diventerai qualcuno, non ci dimenticheremo di te". Così, da quel momento, sono rimasto un tifoso dell'Inter e ho avuto meno rimpianti, quando è sfumato il mio acquisto da parte della Juve. Arrivò infatti la controfferta del Bayern ed eccomi qui. Non è stata una decisione facile, ma si è rivelata la scelta giusta. Ora infatti sono in finale di Champions, dopo un anno in cui ho sbaragliato la concorrenza di gente come Toni, Klose, Gomez.. So sfruttare bene le mie occasioni. Ho perso quella di andare a giocare in Italia, ma non è ancora detto, ho ancora 31 anni e mai dire mai. Intanto alla mia Inter dò appuntamento a Madrid: per farle gol".

Olic afferma che giocare contro squadre italiane gli ha sempre portato bene e ha segnato infatti goal decisivi: " Non ho nulla di personale contro le squadre italiane, però è vero che affrontarle mi porta bene. La più famosa, per voi, è la partita del Mondiale 2002 in Giappone, quando feci gol all' Italia di Trapattoni e la Croazia alla fine vinse 2-1. Ho segnato anche in Champions alla Juve e alla Fiorentina. Alla Juve avevo fatto due gol perfino in un torneo estivo a Londra, all' Emirates Stadium. Contro l'Inter spero di ripetermi".

Sezione: L'avversario / Data: Mar 18 maggio 2010 alle 22:31 / Fonte: Repubblica.it
Autore: Carolina Russo de Cerame
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