Prima del ritorno alla vittoria con il Bologna domenica pomeriggio, Milan Skriniar si è raccontato in una lunga intervista concessa al quotidiano slovacco Sport. Si parte dalla fine, ovvero dai motivi per i quali la squadra di Luciano Spalletti, dopo un inizio molto promettente, si è incagliata a livello di risultati e prestazioni: "Non ci sono stati molti cambiamenti, gli allenamenti si svolgono sempre allo stesso modo, ma i risultati non arrivano. Credo che questa (col Bologna ndr) sia una partita in cui conta un solo risultato. L’Inter non è un club abituato a non vincere partite per due mesi". 

Cosa è successo in questi due mesi? 
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Parliamo sempre di questo, guardando i video delle partite, ma non riusciamo a capire. Facciamo il massimo, ma questo non fa la differenza. Ma ognuno di noi deve dare qualcosa in più nel gioco: quando tutti daremo quel tanto in più sicuramente andrà meglio". 

Il problema è nel fatto che subite sempre gol o in quello che non riuscite a segnare molto?  
"E' una questione di collettivo. D’altra parte, potrebbe succedere di prendere un gol al 90° minuto, quindi dovremmo essere pronti per questo. Quindi, dobbiamo creare almeno cinque o sei occasioni pulite e metà le dobbiamo segnare. Sfortunatamente non stiamo avendo tante possibilità come all’inizio della stagione". 

Che obiettivi ha l'Inter ora?
"Fin dall'inizio della stagione, abbiamo sempre dichiarato che l'obiettivo è quello qualificarci alla prossima Champions League. Quindi al quarto posto, dove siamo (intervista rilasciata prima del Bologna ndr). Chiaramente quando eravamo in testa in autunno eravamo contenti, a tal punto che poi sono arrivati alcuni pensieri sullo scudetto. Ma ora dobbiamo preoccuparci di non perdere altri punti. L’obiettivo ce l’abbiamo tra le nostre mani, le squadre vicine a noi – come Roma e Lazio – possono crollare". 

Nel periodo poco felice dell'Inter, Real Madrid, Barça, United e City si sono fatte sotto...
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Sono felice di saperlo. Ci sono state tante voci in inverno, ma non ho mai pensato di andarmene. Certamente in inverno no. Sono stato contento quando l’Inter ha detto che non mi avrebbe lasciato partire. Voglio continuare a crescere e poi vedrò cosa succederà in estate". 

Il tuo agente Csonto ha dichiarato che l’Inter ha detto no a 65 milioni di euro da uno dei top club europei a gennaio. Cosa ne pensi? 
"Riconosco che si tratta di una somma mozzafiato. Non ho provato a fare nulla sinceramente, ho lasciato tutto nelle mani del mio agente. Mi è stato detto che l’Inter non mi avrebbe fatto partire; ma se fosse, servito sarei andato. Karol mi ha detto che sarei rimasto e io gli ho detto: 'super, non vedo l’ora di concentrarmi di nuovo sull’Inter". 

In quali grandi club ti piacerebbe giocare? 
"Non saprei... Ad attrarmi maggiormente sono Real e Barcellona, ma anche i club di Manchester sono dei top club. La Premier League è il campionato più competitivo al mondo, anche se in questa stagione sta comandando il City. Sarebbe difficile decidere in quale club andare. Dipenderà anche dagli accordi o da quale ruolo mi garantirebbero. Se dovessi andare in un club per fare la panchina e giocare solo in coppa, non andrei da nessuna parte. Credo che, se andrò in qualche posto, sarà in un club dove avrò reali possibilità di giocare". 

Stanislav Lobotka è stato accostato all’Inter a gennaio. Sei stato in contatto con lui?
"Anche Spalletti mi ha chiesto di parlargli. Chiaramente, sarei staro felice se fosse venuto all’Inter perché ci avrebbe aiutato molto. Probabilmente erano alte le richieste. Ma gli ho detto che andrà al Barcellona o al Real in estate. Io lo vedo lì". 

Quindi quando tu e Lobotka vi ritroverete in un club? 
"Sarebbe il massimo (ride ndr). Sai qual è la cosa paradossale? Quando io giocavo allo Zilina e lui al Trencin non pensavamo che avremmo di nuovo parlato di queste cose. In sostanza stiamo ancora parlando delle voci su Barcellona o Real". 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 13 febbraio 2018 alle 17:50
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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