Il primo 0-0 in stagione di Andrea Stramaccioni è ossigeno per l'Inter, che interrompe l'emorragia di tre sconfitte consecutive e mantiene inviolata la propria porta. Gode molto di più il Genoa, che grazie al punteggio a occhiali di Marassi può confermare la prenotazione di un posto anche nella prossima serie A. Tutti contenti, o quasi. Perché nonostante il punto in trasferta non è che in casa nerazzurra si possa fare salti di gioia. Vero è che Strama si è presentato a Genova (campo gradito, 4 punti e zero gol al passivo) senza 15 giocatori, ma Frey poteva tranquillamente trascorrere due ore giocando a Ruzzle data la sterilità offensiva dell'Inter. Nanne un tiro nello specchio, salvo la carezza estemporanea di Rocchi alla traversa. Inutile mantenere l'iniziativa per 70 minuti, quando il tuo avversario con tre conclusioni  costruisce molto di più e consegna  al tuo portiere lo scettro di Mvp. La praticità conta più del giropalla.

A SCUOLA DAL CUCHU - Nota positiva dell'ora di pranzo domenicale, la difesa. Ha retto bene, rischiato il minimo ed è stata guidata con personalità da Cambiasso, che con le sue istruzioni da bravo vigile (termine usato per lui solitamente in senso dispregiativo) e il suo senso della posizione ha agevolato anche il compito di Pasa e Ranocchia. Prendere nota, il dopo Samuel potrebbe essere già in casa. A proposito di Pasa: se il Cuchu potrebbe essere l'erede in campo di Samuel, il Primavera ha tutto per sostituire, quando sarà il momento, proprio Cambiasso. Faccia da uomo navigato, espressione da giocatore di poker, nasce centrocampista ma agisce, e bene, anche da difensore ed è, giusto per focalizzarsi sui dettagli, tutto mancino. Ah, per la cronaca: è un classe '94, fidatevi.

I BAMBINI E LO SQUALO - In un finale di stagione da psicodramma, Stramaccioni si toglie la soddisfazione di far esordire un altro bambino. Trattasi di Lukas Spendlhofer, che prendendo il posto di Ranocchia ha portato a quota 14 il numero di giovanotti che hanno esordito in prima squadra. Buona nuova, ma c'è il rovescio della medaglia: tanti esordienti confermano anche le enormi difficoltà attraversate da una rosa che non prevedeva, inizialmente, di dover dar fondo al suo bacino primaverile. Con ovvie (dannose) conseguenze sul lavoro di Bernazzani, rimasto a mani vuote al termine di una stagione travagliata. A Genova, nella ripresa, erano contemporaneamente in campo (in una contesa piuttosto morbida, a dire il vero), tre '94 e un '93. Decisione presa dal tecnico con cognizione di causa ma obbligata dagli eventi, ahilui. Tant'è che Portanova, quasi incredulo e sentendo l'onore di sangue fresco, ha quasi chiesto a Ballardini di aggredire cotanta ingenuità in campo tutta insieme. Squalo...

PER I TIFOSI, È NO - Chiusura dedicata al rientrante di turno, Antonio Cassano. Una mezz'ora senza infamia né lode, qualche buono spunto e più di una verticalizzazione interessante che a nessuno dei compagni è mai venuta in mente nell'ora precedente. Si dice che la prossima potrebbe essere l'ultima di Fantantonio con l'Inter. Addirittura, già si ipotizza un suo ritorno proprio a Genova, città che ama, ma sotto l'altra luce della Lanterna. Ebbene, i rumoroi fischi dei tifosi rossoblu, dotati di memoria elefantesca dei derby passati, hanno chiarito il pensiero della tribù genoana a riguardo. Cassano non è gradito, Preziosi ne terrà conto. Montecarlo o Qatar lo attendono a braccia aperte, ma l'istrionico numero 99 davvero lascerebbe (ancora) l'Italia? Un pensiero in più per Branca e Ausilio...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 12 maggio 2013 alle 20:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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