Il 2009 nerazzurro visto da José Mourinho. Il tecnico dell'Inter ha concesso ad Antonio Bartolomucci di Sport Mediaset una lunga intervista esclusiva, nel corso della quale ha toccato una lunga serie di argomenti, partendo da un bilancio consuntivo dell'anno solare che sta per chiudersi: "Il 2009 anno vincente? Penso di sì, abbiamo vinto lo scudetto e ora siamo in testa al campionato e siamo andati avanti in Champions e Coppa Italia. Un voto all'Inter? 8". Il giornalista ricorda le quattro espulsioni subite da Mourinho, che precisa: "Ci sono espulsioni ed espulsioni. Un'espulsione per aver applaudito l'arbitro, un'altra per chiedere un secondo giallo mi sembrano diverse". Da "non sono un pirla" a "zeru tituli" e "prostituzione intellettuale", Bartolomucci parla dei 'tormentoni mediatici' dell'ultimo anno. Possono essere riproposti? "Il primo sì, perché io vado senza paura a combattere guerre che possono essere perse in partenza. Voglio che la gente sappia che non sono un pirla. Zeru tituli adesso è un rischio dirlo, perché può succedere a noi come agli altri, e non lo dico. La terza è una frase un po' esagerata, però magari ne troverò un'altra per dire la stessa cosa in maniera meno forte".

Che sconfitta avrebbe voluto evitare tra Genova, Barcellona, Torino e Pechino? "A Pechino abbiamo fatto tutto bene, potevamo vincere quattro o cinque a zero ma abbiamo perso e dobbiamo accettare questo verdetto; con la Samp è stata una partita che sembrava non potersi sbloccare nemmeno a giocarla per ore, ma loro hanno vinto su un nostro errore. Nessun rimpianto; a Barcellona si poteva perdere, ma diversamente, anche se poi in sostanza cambia poco. Però è diverso quando il tuo avversario ti batte senza discussione, perché sai che hai meritato di perdere. Contro la Juve è stata una partita completamente diversa, noi e l’arbitro potevamo fare meglio. C’è stato grande equilibrio, non ci sono stati assegnati due rigori netti che hanno cambiato la storia della sfida. Delle quattro sconfitte, questa è stata quella che poteva andare diversamente”.

Il prossimo avversario in Champions sarà il Chelsea di Carletto Ancelotti, al quale non risparmia una frecciata: "Ancelotti col Chelsea ha già ottenuto tre sconfitte, i Blues negli anni scorsi hanno vinto il campionato con una o due sconfitte, se adesso sono in testa è perché dietro ci sono squadre che hanno perso più di loro. Quando ho visto che avremmo avuto contro loro in Champions ho pensato che fosse destino; ho giocato contro il Porto quando ero al Chelsea, non è successo lo scorso anno quando sono arrivato all'Inter, doveva succedere ora. Livello di difficoltà? Dieci".

Mou non apre e non chiude a una riconciliazione con Mazzola e Ramazzotti: "Stretta di mano? Non lo so", mentre sul rapporto con Moratti e sulla richiesta di una nuova punta afferma: "Il presidente è sempre il solito, l’Inter è il suo club, la sua passione, una parte importante della sua vita e non cambierà mai né per lui né per la sua famiglia. Non ho chiesto una punta, neanche con gentilezza, perché non ho il diritto di chiedere. Sappiamo che non avremo Eto’o a gennaio, ma se tutti insieme decidiamo di non fare investimenti, andiamo avanti con la squadra che abbiamo, senza problemi. Fra me e il presidente va tutto benissimo".

Pazza Inter amala, recita l'inno. Che il tecnico dimostra di gradire: "Pazza Inter è molto bella, io imparo sempre l'inno del mio club è questo è davvero bello. Io amo l'Inter? Sì, perché quando sono arrivato a poco a poco ho capito la storia, i problemi, le cose positive e negative, mi sono dedicato sin da subito ai colori nerazzurri, è il mio modo di lavorare. E l'Inter mi piace davvero molto". Mourinho chiude con gli auguri di Buone Feste "per tutti: interisti, milanisti, juventini, italiani e stranieri", e dribblando una richiesta di pronostico per il prossimo derby: "Se mi assicurano che vinco le prossime partite e perdo contro il Milan, scambio i punti guadagnati coi punti persi. Io gioco per vincere il campionato, non solo per vincere il derby".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 23 dicembre 2009 alle 19:35 / Fonte: Sport Mediaset
Autore: Christian Liotta
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