Marotta a Sky: "Sarebbe deprimente dover dare premi alla squadra per il quarto posto, non sono mercenari"

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, parla così a Sky Sport a pochi minuti dal fischio d'inizio del match contro il Benfica: "Il fatto ambientale può essere decisivo, un pubblico così vicino alla squadra è stimolante, ma in campo poi vanno i giocatori che devono avere la giusta motivazione contro un avversario ostico. Abbiamo in tasca due gol che non sono determinanti oggi, serve una prestazione di alto livello".

È una partita spartiacque anche per fare valutazioni sul futuro?
"Se la valutazione è a se stante è qualcosa di straordinario, nessuno immaginava di essere qui a questo punto della stagione. Ma già che ci siamo è giusto che ci mettiamo la motivazione, dobbiamo capire cosa significa l'attaccamento alla maglia per regalare ai tifosi qualcosa che manca ormai da 13 anni".

State pensando di incentivare in maniera economica l'impegno in campionato?
"Oggi l'analisi ci vede in Coppa Italia e Champions League in una posizione che non avevamo previsto e preventivato. In campionato abbiamo qualche difficoltà in più e siamo in una situazione deficitaria. Siccome penso che l'Inter sia un grande club dobbiamo trovare continuità anche in campionato, è una lacuna che dobbiamo colmare e che colmeremo. Inzaghi lo sta facendo nel migliore dei modi, andare avanti in tre competizioni è uno stress per tutti, ma dobbiamo onorare questa competizione con attaccamento a questi colori. Possiamo portarci a casa una bella soddisfazione. I giocatori non devono essere dei mercenari, se dobbiamo sollecitarli economicamente per raggiungere un obiettivo alla loro portata sarebbe molto deprimente. Quando sono arrivato la prima cosa che ho fatto è stato eliminare i premi per la qualificazione nei primi quattro posti. L'Inter deve esserci sempre, poi se gli altri saranno più bravi pazienza. Dobbiamo stimolarli di più ma solo attraverso il dialogo e la presenza".

Ho visto che hai aspettato Inzaghi, lo fai sempre?
"Lo faccio sempre, a volte dietro le quinte. Mi sembra giusto ringraziare l'allenatore e i giocatori per ciò che fanno per noi".