Marcello Lippi, potesse tornare indietro nel tempo, eviterebbe di lasciarsi sfuggire quel pronostico pro Juventus che scatenò la reazione di Mourinho contro la faziosità del ct della Nazionale. Il buon Marcello, non solo eviterebbe quelle polemiche, ma farebbe una figura migliore, considerando l'attuale situazione del campionato italiano dopo 11 giornate. La 'sua' Juventus, che lui ha investito dei favori del pronostico nella corsa al titolo, è già in ritardo di 7 lunghezze sulla corazzata di Mourinho e il tricolore lo guarda solo con il binocolo. Premesso che la palla è rotonda e di rimonte clamorose nel calcio se ne sono viste, eccome, ad oggi pare difficile che i bianconeri possano regalare la soddisfazione da veggente al ct azzurro, soprattutto considerando i numeri che l'Inter sta macinando: il vantaggio di 7 punti sulla seconda in classifica, da quando in Italia vengono assegnati 3 punti a vittoria, non si è mai verificato, neanche ai tempi del dopo Calciopoli, quelli in cui la squadra di Mancini stritolava qualunque avversario le si frapponeva sulla strada della vittoria. E di questo passo il record dei 97 punti conquistati nel 2006/07 potrebbe essere a rischio.

Oggi, Mourinho, non solo ha superato sé stesso (anno su anno, al suo esordio italiano, il portoghese aveva 24 punti, 4 in meno rispetto a oggi...), ma continua a registrare numeri strepitosi. Miglior attacco, con 28 reti (un punto a gol, insomma), difesa eccellente (9 reti subite, peccato per la dormita contro il Palermo...) e una squadra che non dipende più da nessuno (il nome Ibrahimovic dice qualcosa?), con 12 marcatori differenti in questo scorsio iniziale di campionato. La banda del gol, insomma, che racimola cifre meritevoli dei confronti più illustri, tant'è che nessuno in Europa vanta queste media, neanche il Barcellona spettacolo, tanto per capirci (solo il Chelsea di Ancelotti può avvicinarsi, con 27 punti). In Italia, finore, è una vera e propria dittatura, quanto basta per raccogliere l'entusiasmo sufficiente per fare bene anche oltre i confini nazionali. Già mercoledì avremo la riprova contro la Dinamo Kiev: con questi numeri in Italia, è doveroso portare il sigillo nerazzurro anche in terre lontane.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 02 novembre 2009 alle 11:26
Autore: Fabio Costantino
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