Lo scorso 28 luglio, durante la conferenza di presentazione della nuova stagione al BPER Training Centre in Appiano Gentile, a Beppe Marotta fu chiesto se l'Inter fosse su Giovanni Leoni, diretta conseguenza delle voci sempre più rumorose in tal senso. Il presidente del club nerazzurro, dopo aver ammesso la volontà di chiudere l'affare Ademola Lookman nel giro di 2-3 giorni (ingenuamente, considerando quanto accaduto successivamente), ha anche rivelato come tra l'Inter e il Parma non ci fosse alcuna trattativa in essere, spiegando anche che la valutazione data dai ducali al giovane difensore fosse esagerata: "Intanto devo dire che mi sembra giusto che Chivu abbia riconosciuto il valore sia di Esposito sia di Leoni, però Leoni è un giocatore del Parma e non abbiamo avviato alcuna trattativa. Farebbe comodo a tanti, ma ora abbiamo altre priorità. Poi vedremo. Da una parte riconosciamo il valore di Leoni, dall'altra ricordo che Esposito arriva dal settore giovanile dell'Inter, tra i migliori in circolazione. L'auspicio è di poter trovare qui il Leoni dell'Inter. Non voglio dire che non sia bravo, ma forse è un po' esagerata la pressione arrivata dai media in questi mesi. Il Parma ha fatto un'operazione intuitiva l'anno scorso e oggi ha un grande patrimonio".

Un patrimonio che ha valorizzato, anche grazie al supporto di Cristian Chivu che lo ha promosso titolare in campo nella seconda parte dello scorso campionato, con una cessione da 31 milioni più 5 di bonus e il 10% di una futura eventuale rivendita. Cifra che il Liverpool ha potuto spendere serenamente, scommettendo sulle qualità ancora tutte da scoprire del 18enne centrale romano ma che i nerazzurri non hanno potuto offrire proprio perché eccessiva per i parametri non solo dell'Inter, ma del calcio italiano in generale. In secondo luogo, la presenza contemporanea di otto difensori in rosa, dopo i rinnovi cautelativi di Stefan de Vrij, Matteo Darmian e Francesco Acerbi, rendeva un investimento del genere troppo oneroso nell'immediato e non urgente per sovraffollamento evidente. Diverso sarebbe stato la prossima estate, con ben tre giocatori a fine contratto e almeno due falle da riempire. Come spesso accaduto, le tempistiche non hanno coinciso con le necessità della società.

Il rimpianto forse è non aver deciso di investire i 5 milioni più bonus versati dal Parma alla Sampdoria un anno fa, privilegiando l'acquisto di Tomas Palacios soprattutto per questioni tattiche. All'epoca infatti all'Inter serviva più un braccetto sinistro, per comporre la coppia Federico Dimarco-Carlos Augusto sulla corsia mancina. Il tempo ha dimostrato come la decisione si sia rivelata errata, visto che il giovane argentino, non trovando spazio in prima squadra, è stato prestato al Monza senza tuttavia lasciare tracce neanche in Brianza. Con il senno di poi sarebbe stato meglio investire su Leoni, ma non è dato sapere se un eventuale approdo a Milano gli avrebbe tarpato le ali impedendogli di mettersi in mostra come a Parma. In questa fase storica i nerazzurri avrebbero voluto rimediare, ma tra 5 e 40 milioni (cifra chiesta sin dall'inizio dai ducali) ce ne passa e una valutazione del genere, con così poche presenze in Serie A, sarebbe stata eccessiva per chiunque tranne che per un club di Premier League, dove possono permettersi di scommettere cifre fuori mercato sul potenziale, senza strapparsi i capelli in caso di fallimento. All'Inter, e in generale in Italia, una somma del genere non si chiama scommessa, ma investimento mirato e senza margine d'errore. Marotta l'aveva fatto intendere tra le righe a fine luglio, non a caso i nerazzurri non sono mai stati vicini a Leoni nel corso di queste settimane e il Liverpool ha trovato la strada libera.

Questo non significa che non piacesse e non si sperasse potesse diventare un nuovo giocatore dell'Inter a fine mercato, ma solo a certe condizioni. La strategia societaria è sempre stata chiara: prima Ademola Lookman, poi con il tesoretto rimasto tentativo per Leoni. Inutile nascondersi, il ragazzo aveva dato la sua disponibilità al trasferimento anche attraverso l'entourage e il Parma, pur senza indietreggiare di un centimetro, non aveva mai chiuso a una sua cessione tenendo la porta semi aperta in caso di proposta convincente. Ma mentre l'Inter cercava di portare avanti il proprio progetto, senza tuttavia realizzare le cessioni in agenda, si è inserito prepotentemente il Liverpool che, con la sua forza d'urto economica, ha sciolto rapidamente tutti i nodi regalando ad Arne Slot un rinforzo di prospettiva. Che a quelle cifre molto, ma molto difficilmente si sarebbe vestito di nerazzurro. Fine della storia, per un ricambio generazionale in difesa ripassare da Viale della Liberazione la prossima estate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 15 agosto 2025 alle 14:22
Autore: Redazione FcInterNews.it
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