Seconda finale di Champions League in tre stagioni conquistata dall'Inter, eroica nella notte di San Siro in cui elimina il Barcellona 4-3 dopo i tempi supplementari dopo una partita ancor più epica di quella di otto giorni fa. Un traguardo reso possibile soprattutto grazie dal demiurgo di questa squadra, Simone Inzaghi, che prende posto nella sala conferenze dello stadio per rispondere alle domande dei cronisti: "La notte più felice della mia carriera? Sono molto felice. Frattesi non ha fatto la rifinitura e aveva qualche problemino. Ha preso un antidolorifico, ha giocato ed è stato determinante. E' un esempio tra tanti, Lautaro, Dumfries... Giocatori che hanno avuto infortuni, che ci sono mancati come il pane. Abbiamo stretto i denti, è una serata strepitosa da condividere con la società, i tifosi e le nostre famiglie che ci sono sempre accanto. Possiamo sempre andare a casa felici per vederli". 

Quello che le sta succedendo va oltre i sogni?
"Il mio sogno da piccolino era fare il calciatore, l'ho fatto in Serie A e in Nazionale ho giocato con mio fratello: non potevo chiedere di più. Da allenatore ho fatto questo grande percorso, ma devo ringraziare i giocatori della Lazio e dell'Inter. Sono stati straordinari stasera, in una partita di difficoltà estrema. Abbiamo fatto quattro partite una meglio dell'altra, non ci pronosticavano in tanti. Abbiamo ascoltato tutto, oggi siamo orgogliosi per la nostra gente. Non hanno mai lasciato un seggiolino vuoto. Faccio i complimenti anche a loro".

Alla fine le top che vi affrontano sembrano capirci poco.
"Non posso dire cosa abbiamo in più, posso dire che mettiamo in campo tutto. Penso a De Vrij che, dal suo ingresso in campo, le ha respinte tutte; è un giocatore che giocherebbe in tutte le squadre d'Europa, ma con Acerbi è dovuto rimanere fuori. Si allena sempre a duemila allora, nei 14' giocati è stato determinate, esattamente come quelli che sono entrati dalla panchina: bravissimi tutti". 

Nella finale di Istanbul arrivavate da sfavoriti, ora è diverso: cosa è cambiato?
"Siamo cresciuti, non vorrei che qualcuno dicesse che mi prendo i complimenti che vanno ai giocatori. Il percorso dei ragazzi è straordinario. La finale sarà contro una grandissima squadra, che sia l'Arsenal o il PSG. Poi capisco la domanda, ma abbiamo battuto le due migliori in Europa, in questo momento".

Cosa stavi pensando prima del gol di Acerbi? Gli hai detto tu di salire in attacco?
"E' stata una intuizione di Francesco, nessuno gli ha detto di tornare indietro. Il mio giudizio sarebbe stato estremamente positivo lo stesso, abbiamo fatto una cavalcata commovente". 

La partita è cambiata grazie alle seconde linee...
"Ne avevo parlato prima del match di Barcellona, quando arrivavamo da una brutta settimana. Dissi che se eravamo arrivati a giocarci tutto era per merito del gruppo intero. Eravamo qui per loro, i minutaggi sono stati suddivisi nelle varie competizioni. L'Inter non ha mai scelto scudetto o Champions, noi siamo l'Inter e l'Inter deve giocare su tutti i fronti. Dice una fesseria chi sostiene il contrario. Poi in Coppa Italia siamo stati battuti e in campionato dobbiamo dare tutto fino all'ultima goccia di sudore. In finale di Champions vedremo cosa succederà".

Oggi è stata la vittoria della sofferenza?
"Sì, abbiamo sofferto ma costruendo tantissime occasioni. In due partite abbiamo creato tantissime chance, giocando un ottimo calcio. Non c'è nessuna finale senza sofferenza". 

Saresti più curioso di affrontare PSG o Arsenal?
"Sono due grandi squadre, allenate da grandi tecnici. L'Arsenal l'abbiamo sfidato in un girone tosto, non ho preferenze". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 07 maggio 2025 alle 00:51 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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