Si legge Lautaro Martinez, si traduce in "capitano, mio capitano". Nella buona e nella cattiva sorte, se c'è un giocatore che non molla mai, quello è il Toro di Bahia Blanca: il diez di Simone Inzaghi che da anni a questa parte trascina l'Inter, con caparbietà, garra, anima, cuore e sopratutto sangre y abnegacion, verso le vette più alte d'Europa. Anche questa volta il ragazzo argentino, erede naturale che la mistica de la Plata ha consegnato alla Milano nerazzurra, figlio di due leggende dell'FC Internazionale quali Javier Zanetti e Diego Milito, una notte da Inter. Si è caricato della responsabilità e del peso di una partita che solo un leader come lui può capire e vivere davvero fino in fondo e dopo essere uscito, sulle prime disperato, al termine del primo tempo nel match d'andata, immagine che sembrava fungere da prologo di una cavalcata che con un breve falshback ricalcava un pianto già visto, Lautaro Martinez al ritorno, tra la sua gente, nella partita - fin qui - più importante di tutte ha voluto esserci. 

Lo ha detto la stampa, lo ha fatto capire Inzaghi, lo ha confermato Agustina. La moglie onnipresente al suo fianco, spesso silenziosa e mai sopra le righe, rende testimonianza dell'alma da guerriero che arde nel capitano nerazzurro: qualche scatto della serata di ieri pubblicato su Instagram dall'imprenditrice di Mendoza, che scrive: "Totale ammirazione per te" come si legge nella description del post concluso con uno screen che racchiude tutto. "Stringerò i denti. Finché riesco a durare" si legge in un paio di messaggi inviati da Lauti ad Augs nelle ore precedenti alla gara. E così è stato: ha stretto i denti, ha giocato, ha segnato e alla fine ha esultato, ancora una volta per e insieme al popolo dell'Inter. Come solo un capitano, scalpitante e loco, come lui può fare. "Hasta donde dure", capitán".

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Sezione: Focus / Data: Mer 07 maggio 2025 alle 14:20
Autore: Egle Patanè
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