Quanto hai sofferto e poi gioito per questa squadra e non solo per Marcus? Inizia così la chiacchierata tra Sky Sport, mister Fabio Capello e Lilian Thuram, intervistato a margine della semifinale di ritorno di Champions League, valsa la prima finale della carriera al primogenito della leggenda del calcio. "È stata una partita incredibile. Credo che la gente a cui piace il calcio voglia vedere questo tipo di partite, all’andata al ritorno tanti gol e tanto spettacolo" ha detto l'ex difensore juventino che poi si è dilettato in un siparietto col tecnico italiano presente al commento dell'emittente televisiva: "Sono qui perché il Mister (Capello, ndr) mi ha costretto…" ha aggiunto mentre l’ex allenatore lo stringeva in un abbraccio incalzandolo con un paio di domande sui figli che l'ex difensore ha murato con la solita tecnica e umiltà.

Hai fatto pochi figli, perché hai due fenomeni…
"No, fenomeni no. Devono migliorare sempre e lavorare sempre".

Gli dici quello che gli dico di lavorare sul sinistro?
"Ogni volta che qualcuno del mestiere mi dice qualcosa su mio figlio come ha fatto lei, che mi ha detto che deve imparare a far meglio, glielo riporto dicendogli: 'Ho visto il mister e mi ha detto che sei bravo ma bisogna fare di più…' e lui impara".

Imparano perché hanno il talento, certo non il tuo difensivamente ma sono meglio con i piedi…
"Forse il talento che hanno è quello di ascoltare e sapere che si cresce grazie alle persone intorno".

Capello dice sempre che sono due ragazzi semplici e umili…
"Sì, io ho avuto la fortuna di incontrare grandi allenatori e giocatori e so che la cosa più importante è l’umiltà per avere la disciplina. Quello che dico sempre ai miei figli è che il più bel regalo che possono fare a sé stessi è essere umili, concentrati e fare il piacere della gente perché spesso i calciatori dimenticano che giocano per tifosi".

Marcus ha una capacità di giocare anche quando ha esaurito le forze:
"Diciamo che ha fatto una settimana di allenamento. Però da quando Marcus è piccolo c’è una cosa che gli piace fare che è giocare a calcio e questa partita, con le persone che ci sono lì, lo ha caricato. È molto felice, ride sempre, si diverte".

Sul gol di Frattesi è lui che dà quella palla a Taremi con cuore grandi capacità fisiche…
"O forse non l’ha fatto apposta e ha chiuso gli occhi (ride, ndr)".

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Focus / Data: Mer 07 maggio 2025 alle 15:30
Autore: Egle Patanè
vedi letture
Print