"Accelerare, ora dobbiamo solo accelerare!". Lo dice Edin Dzeko alla Gazzetta dello Sport a margine dell'amichevole con il Betis di ieri terminata con il punteggio di 1-1.

Dzeko, ma quanto può frenare, invece, lo stacco in mezzo alla stagione?
"Tanti giocatori avranno avuto più giorni di riposo del solito, anche i reduci dal Mondiale. Non vedo niente di male, il corpo può quasi reagire meglio. Più che sulla sosta, mi concentrerei però sul dopo: spero solo che l’Inter faccia meglio e non ripeta gli stessi errori fatti finora".

Ma c’è davvero una differenza di 11 punti tra voi e il Napoli?
"Bisogna dare merito a loro se hanno accumulato questo distacco. L’unica cosa che possiamo fare adesso, ripeto, è accelerare, perché si può sempre recuperare".

L’esperienza dell’anno scorso, al contrario, può quasi aiutarvi…
"Ecco, la scorsa stagione ci può essere da insegnamento. A gennaio tutti a dire che eravamo già campioni di Italia e anche lì, forse, ci siamo un po’ rilassati, pensando che il più fosse fatto. Ma il calcio italiano è così: non c’è una partita in cui puoi dare meno del 100%".

Conte vi immaginava insieme nel 2019-20: quanto siete compatibili lei e Lukaku?
"I grandi giocatori possono sempre giocare insieme. Non vedo il minimo problema a stare in attacco con Romelu, ma anche con tutti gli altri compagni. In partita trovi sempre il modo di incastrarti, non ci sono limiti in partenza. Poi in carriera ho spesso giocato con centravanti delle mie stesse “dimensioni”: al Wolfsburg ho fatto benissimo con Grafite, al City c’erano Negredo e Balotelli. E alla Roma giocavo con Schick. Quindi…"

Oltre alla rincorsa sul Napoli, pensate mai che potreste essere una sorpresa in Europa?
"Alcuni dicono invece che non siamo abbastanza europei… Io dico semplicemente che siamo una grande squadra, davvero forte, che nella prima parte di stagione non ha espresso il suo reale valore. In Champions siamo andati meglio e ora con il Porto, un ottimo avversario, partiamo con 50 per cento di possibilità, anche se il valore lo fissa solo il campo. Intanto, però, vogliamo subito un primo trofeo, la Supercoppa contro il Milan".

Lei si allena ogni giorno con Skriniar: quanto è forte e quanto sarebbe importante che rimanesse?
"Molto, molto forte. È ovvio che sarebbe importante, in un futuro potrebbe diventare il capitano. Noi tutti lo amiamo, ma ognuno deve fare le scelte migliori per la sua vita e su questo nessuno ha il diritto di entrarci".

E lei, invece, rinnova sì o no?
"Mettiamola così: la mia volontà è di fare benissimo fino a giugno e il resto verrà da sé… Non aggiungo altro".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 18 dicembre 2022 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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