L’Inter centra la sua prima vittoria stagionale in quel di Bologna. In Emilia i nerazzurri sconfiggono 3-0 i padroni di casa e scacciano via (almeno in parte) critiche e malumori di chi stava già cercando di delegittimare il lavoro di Luciano Spalletti.
Il primo successo in Serie A arriva lontano da San Siro. Un dato interessante, per un club a cui, perfino nei recenti anni ‘bui’, non è mancato il supporto dei tifosi, sempre accorsi in massa allo stadio nelle partite casalinghe. Eppure, una settimana fa, tra le mura amiche, una volta passati in vantaggio contro il Torino, le gambe degli uomini di Spalletti sono tremate. Un crollo, fisico e mentale, che a Bologna non si è visto. O almeno, non in maniera così radicale.
Dopo il gol di Radja Nainggolan, arrivato al minuto 66, il Bologna ha provato a reagire. Filippo Inzaghi ha dimostrato coraggio nello sbilanciarsi alla ricerca del pareggio, sfiorato da Santander di testa. Poi però, le reti in rapida sequenza di Antonio Candreva e Ivan Perisic hanno indirizzato la partita verso i nerazzurri.
Un punteggio largo, forse per alcuni anche troppo severo, ma che testimonia la supremazia territoriale maturata dagli uomini di Spalletti. Nel corso dei 90’, le statistiche dell’Inter sono interessanti, specie per una squadra in trasferta.
Il 64% di possesso palla, che – come diceva Johann Cruijff - spesso e volentieri risulta decisivo per vincere le partite. E di fatto, dalla ottima (e continua) circolazione di palla, derivano altri numeri degni di nota.
Dai tiri totali (10 a 7 per i nerazzurri) a quelli in porta (4-1), il dominio della squadra ospite risulta di facile comprensione, anche se l’unica parata di Samir Handanovic, su Helander nel corso del primo tempo, è l’occasione più nitida della partita, gol esclusi. La propensione offensiva è testimoniata perfino dai corner (7), più del doppio di quelli del Bolonga (3). La squadra di Inzaghi ha prediletto l’attacco sul corridoio centrale (sfruttato 11 volte contro 8), ma di contro gli uomini di Spalletti hanno sfruttato e trionfato sulle fasce, attaccando più volte sia sulla destra (37 sfondamenti, contro i 10 avversari), sia sulla sinistra (35 a 15).
Gioco offensivo chiama gioco aggressivo. I 10 falli commessi non sono di per sé tanti, ma superano quelli del Bologna (7), in una partita sostanzialmente corretta e fatta di interventi puliti – come testimoniano i soli 2 cartellini, uno per parte. Più che a spezzare il gioco avversario, l’Inter ha pensato a costruire azioni e condizioni pericolose. Ben 737 passaggi riusciti, con una precisione del 89%. Un dato da associare in gran parte ai piedi di Marcelo Brozovic e Roberto Gagliardini, ma anche nella coppia centrale Stefan de Vrij-Milan Skriniar.
Un ultimo dato, interessante anche se non più degli altri, riguarda i gol. Tutti e 3 frutto di tagli centrali, e di una circolazione di palla volta a cercare il compagno meglio appostato. Tre gol, 3 assist: nello specifico Matteo Politano, Perisic e Matias Vecino. I tagli dei trequartisti hanno fatto la differenza.
Personalità. Ciò che l’Inter ha mostrato a Spalletti e ai tifosi è di avere il carattere e la determinazione per vincere, anche in trasferta. A Bologna i nerazzurri non hanno tremato, anzi, hanno fatto la partita, crescendo se possibile con il passare dei minuti. La condizione fisica non è delle migliori, ma al Dall’Ara si è visto come i ricambi possano fare la differenza a gara in corso. Lontano da casa, si torna a sorridere. Nella stagione scorsa 34 dei 72 punti totali erano arrivati dalle sfide esterne. E dopo il k.o. di Reggio Emilia, la prima gioia dell’anno arriva in trasferta. Perché se si vuole arrivare lontano, è importante non lasciare nulla per strada.
Federico Rana
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