Un derby maledetto: l’Inter cade nella trappola del cortomuso e tra parate di Mike Maignan, pali e occasioni sprecate cade contro il Milan e inanella la sesta stracittadina consecutiva senza successo. Questo il primo commento del tecnico nerazzurro Cristian Chivu ai microfoni di DAZN:

Il primo tempo spiega perché dopo il gol subito lei si gira verso la panchina con un sorriso amaro. Tante occasioni create e zero punti.
“Non c’è solo quanto abbiamo creato, c’è anche la prestazione, l’attenzione. Non abbiamo subito ripartenze sapendo che i due davanti potevano metterci in difficoltà. L’unica volta che siamo andati col lancio lungo abbiamo perso palla e subito gol. Il calcio è così, mi prendo la buona prestazione dei ragazzi che ci hanno provato fino in fondo malgrado la delusione per il gol subito e la gestione della frustrazione. Questo è lo spirito che vorrei vedere sempre, poi quattro sconfitte in 12 giornate sono un po’ troppe. Ma la classifica per fortuna è corta, siamo lì; dobbiamo gestire bene la frustrazione perché perdere una partita così può lasciare il segno”.

Quattro gol in contropiede su 11 tiri subiti, numeri che si spiegano con il rendimento altalenante di Sommer?
“Non faccio analisi del genere, so cosa creiamo e i rischi che ci prendiamo. Sugli individui non vado, per me sono sempre i migliori. Per come li vedo ogni giorno non potrei mai venire qui e puntare il dito contro qualcuno, farlo vorrebbe dire sentire odore di fallimento. Siamo tutti dentro, nel bene e nel male; potevamo fare meglio, sbloccarla noi, gestire meglio i momenti. Poi le statistiche sono quelle che sono, abbiamo il dovere di rialzarci perché mercoledì abbiamo una partita importante”.

L’Inter prende spesso gol in ripartenza. Cosa dovete fare per migliorare questo aspetto?
“Per caratteristiche dei nostri giocatori siamo costretti ad attaccare con tanti uomini. Poi una squadra che ha qualità ti mette in difficoltà ma stasera abbiamo subito un solo contropiede fatale e in generale abbiamo subito poco per i rischi che ci prendiamo in attacco. Bisogna percepire meglio il pericolo, fare qualche contrasto in più e spendere anche qualche cartellino giallo in più per non prendere ripartenze”.

Lautaro fuori al 64esimo, come mai?
“Non posso cambiare i giocatori? Sta bene, poi è una mia scelta tecnica. I ragazzi della panchina danno il loro contributo, lo hanno fatto sempre in queste dodici giornate. La decisione è mia”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 23:33
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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