'Un derby epocale', come nella definizione di Giuseppe Marotta. Sì, perché, per la prima volta nella storia, San Siro ha ospitato una stracittadina dopo essere diventato di proprietà di Inter e Milan. Che, come da copione, vede i padroni di casa manovrare il pallone con i rossoneri comunque più aggressivi del solito. Da un'uscita in pressing così così della squadra di Massimiliano Allegri sulla sinistra, nasce il corner dopo il quale Marcus Thuram impegna Mike Maignan con un colpo di testa in avvitamento angolato ma non potente. Primo sussulto di una partitta che deve fermarsi subito, forzatamente, per il brutto colpo subito al naso da Matteo Gabbia, centrato da una sbracciata in volo di Lautaro. L'atmosfera si riscalda subito dopo grazie a Federico Dimarco che scippa la palla a Youssouf Fofana e poi calcia a lato col piede debole. Epilogo replicato da Sucic un attimo più tardi. Di là, i rossoneri provano a distendersi con gli sgaciamenti di Davide Bartesaghi che prima manda sui cartelloni pubblicitari e poi trovs sulla sua strada Acerbi. Che nell'altra area, qualche frame dopo, di testa, centra il palo dagli sviluppi del quarto corner nerazzurro, nato da un'indecisione tra Fikayo Tomori e Alexis Saelemakers. Non arriva l'episodio che sblocca la stracittadina, quindi continua il viaggio sul filo dell'equilibrio tra errori tecnici e occasioni potenziali che non vedono mai la luce per le continue imprecisioni. Ma è l'Inter che lascia sempre l'impressione di poter passare in vantaggio per prima, sensazione confermata al 36' quando solo un super Maignan impedisce a Lautaro di timbrare l'1-0 con un balzo felino che allunga sul palo l'esterno lussuoso del Toro successivo alla torre preziosa di Thuram. Entrambi i legni svernicitati dagli uomini di Chivu spiegano abbastanza bene lo '0' nella casella dei gol fatti. Prima del duplice fischio che sancisce la fine del primo tempo anche il Milan, corso lo spavento più grande de primi 45', può rammaricarsi: Christian Pulisic combina con Adrien Rabiot, sguscia per vie centrali prima di calciare a un soffio dallo specchio con Yann Sommer comunque sulla traiettoria. Reti bianche all'intervallo, ma non c'entra nulla la neve, annunciata negli scorsi giorni ma mai scesa su Milano questa domenica. 

SECONDO TEMPO - 

La ripresa inizia con un quasi remake del gol di Thuram nel derby che regalò la seconda stella: questa volta Tikus calcia centrale e debole tra i guantoni di Maignan. Dall'altra parte Sommer, su una conclusione innocua di Saelemaekers la combina grossa accomodando per Pulisic che a porta vuota manda avanti il Diavolo. Un regalo inaspettato scartato dallo statunitense, che poco dopo nelle inevitabili praterie che si creano alle spalle di Calhanoglu e compagni, non aggancia in area il pallone che poteva trasformarsi in un rigore in movimento per il 2-0. L'Inter non fa più calcoli e attacca a testa bassa, anche a costo di prestare il fianco all'arma tattica migliore degli avversari: il contropiede. Uno promettente lo manda in fumo Leao, ben controllato da Manuel Akanji. Per sparigliare le carte, Chivu fa la mossa che non ti aspetti, ma non così campata per aria: richiama in panchina Lautaro per inserire Yoann Bonny come era successo a Torino con la Juve. Ma è Thuram, il migliore dei suoi, a trovare il guizzo per guadagarsi dal nulla un calcio di rigore, anche complice l'imprudenza di Strahinja Pavlovic. Sozza fa correre in campo, il VAR gli fa notare lo step on foot del serbo a palla già scarica, come annuncia lo stesso direttore di gara di Seregno a tutto il pubblico presente. Il boato che accompagna il messaggio si trasforma in silenzio qualche secondo più tardi, quando Maignan cala un'altra paratona ipnotizzando Calhanoglu. Che poi esce coperto dai fischi dei tifosi rossoneri per fare posto a Zielinski. Allegri risponde mandando in campo Ricci e Nkunku per Fofana e Pulisic. Ruolo per ruolo, con l'idea di lasciare com'è lo status quo. Di parere opposto Chivu che si gioca la carta tridente inserendo anche Pio Esposito, con lui Diouf che prende il posto di Acerbi. Loftus, tra le fila rossonere, porta più centimetri per le scontate palle in the box che pioveranno di lì a poco. In realtà, l'Inter attacca per via terra con Diouf che ha un buon impatto: prima calcia tra le braccia di Maignan poi accomoda per il destraccio di Bonny che doveva fare di più. E' una delle fotografie dell'Inter di questa sera: imprecisa. E punita dal cortouso di Allegri che infligge la quarta sconfitta in dodici giornate di campionato alla formazione di Chivu. 

Sezione: Focus / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 22:48 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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