Primo ko stagionale per l'Inter incassato alla 17esima di Serie A contro l'Udinese, arrivato a sorpresa una settimana dopo che la squadra era riuscita a portare a casa un preziosissimo 0-0 dalla "sfida verità" in casa della Juve. In un solo colpo l'armata di Spalletti ha perso primato (e secondo posto), certezze, motivazioni e la fortuna dei pali a favore. Per indagare a fondo nella crisi nerazzurra siamo volati fino a Gotham City a intervistare chi da sempre è un appassionatissimo tifoso della Beneamata, il Pinguino, che accettando di concedersi ai nostri microfoni ci ha accolto con gentilezza e cordialità giù nella sua fogna.

Signor Pinguino, scommettiamo che nemmeno lei si aspettava una sconfitta dell'Inter.
"Assolutamente no. Ci aspettavamo invece che l'Inter potesse uscire sconfitta a Torino contro la Juve. Dopo tutto quello che si era detto avevamo preparato anche un comitato d'accoglienza qui, nelle fogne. Ma alla fine la squadra è riuscita a strappare un pareggio ed è rimasta lassù da voi".

Adesso che è arrivato il primo ko?
"Quaggiù da noi non si è comunque fatto vivo nessuno. Sarebbe una bella promozione per il nostro turismo fognario se una grande squadra come l'Inter venisse un giorno a farci visita. Abbiamo anche mandato un invito ufficiale al club, ma ci è arrivata un'email di risposta da Spalletti che però non abbiamo capito. Può darsi ora siano indaffarati a preparare la prossima partita col Sassuolo".

Anche lei comunque avrà intravisto un calo fisico e mentale nelle ultime gare.
"Devo ammettere che qui nelle fogne non ho potuto seguire benissimo gli ultimi match, visto il segnale tv che come sempre va e viene. Con le dovute proporzioni, lo 0-0 con la Juve mi ha fatto però venire in mente lo 0-0 contro il Barça della fase a gironi di Champions del 2009: formazione solida che sa soffrire e tiene testa alla "squadra da battere". Poi sappiamo come finì l'altro confronto ad aprile... E ricordo che anche quell'Inter di Mourinho ebbe cadute clamorose come contro il Catania. Però è vero che a Spalletti manca ancora qualcosa, direi l'accento portoghese".

Forse con l'Udinese, e prima ancora in Coppa Italia contro il Benevento, sono venuti fuori i limiti di una squadra che non ha delle riserve all'altezza dei titolari?
"Contro il Benevento è stato sbagliato completamente l'approccio, mentre con l'Udinese, dopo tutti i gol mangiati nel primo tempo, è stato assegnato un rigore sbagliatissimo. Paradossalmente, anziché risaltare l'involontarietà, Santon avrebbe potuto dire di aver fermato intenzionalmente il pallone con il braccio perché anche lui come l'arbitro, che ha assegnato la rimessa dal fondo, l'aveva visto fuori dal campo. E poi il VAR non può rettificare se il pallone è uscito o no. Lo sappiamo noi che viviamo nelle fogne e non gli arbitri e i giornali...".

Poteva però esserci una reazione che invece è mancata.
"La squadra dopo l'episodio del rigore si è disunita e Spalletti non riusciva più a farsi capire dai giocatori: aveva finito la voce per cantare Inter Bells. E le colpe del cambio Brozovic-Gagliardini secondo me non sono nemmeno del tecnico toscano, ma del suo sostituto annunciato nello spot: Babbo Natale".

Sezione: Il Calcio Parallelo / Data: Mar 19 dicembre 2017 alle 00:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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