Il brasiliano Sylvinho, ex allenatore del Lione con un passato anche all’Inter da collaboratore tecnico di Roberto Mancini, torna a parlare nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di AS: “Già al City Mancini mi vedeva come un calciatore di fiducia, parlavamo molto della squadra. Era normale visto che ero in Europa da dieci anni. Quando mi ritirai tornai in Brasile e lavorai con Tite al Cruzeiro e al Corinthians, poi fu proprio Mancini a portarmi all’Inter come suo assistente. In Italia ho preso i diplomi da allenatore UEFA A e B, è stata una bella esperienza. Poi Tite ed Edu mi chiamarono come assistente nella Nazionale brasiliana. Poi l’anno scorso è arrivata l’oppprtinotà del Lione e la accettai. Chiaro che mi sarebbe piaciuto restare più che undici partite, avere avuto più tempo per fare il mio lavoro. Però è stata una decisione del club e la rispetto. Il calcio è fatto di risultati. Mi restano comunque ricorichi positivi, il rapporto che ho creato con i giocatori e l’opportunità di aver allenato un club grande come il Lione”.

Sul suo futuro da allenatore e sulla penuria di allenatori brasiliani in Europa: “Io sono brasiliano, se arriva un’offerta dal Brasile la considererò, non posso disprezzare le mie origini. Però ho vissuto praticamente tutta la mia carriera in Europa, ho anche il passaporto spagnolo. Conosco bene la Serie A, la Liga e la Premier League, parlo quattro lingue e sono preparato per ogni possibilità. Sono paziente e sceglierò il club che mi darà le migliori condizioni per fare il mio lavoro. Quando vedremo di nuovo un brasiliano allenare in un grande campionato d’Europa? Credo che dipenda da due fattori. Il primo è la lingua, spesso in Brasile non si parla nessuna lingua che non sia il portoghese. In un calcio globalizzato la lingua è fondamentale. Il secondo fattore è legato alla mentalità, spesso i brasiliani non hanno la stessa mentalità degli argentini che fin da ragazzini pensano al loro futuro da allenatore, penso ad esempio a Simeone o Pochettino. Anche a me da ragazzino interessava solo saper giocare a calcio. Solo a fine carriera ho cominciato a pensare al dopo. Ma credo che qualcosa in questo senso stia cambiando, presto vedremo più allenatori brasiliani”.

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Dom 26 aprile 2020 alle 23:18
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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