Altro che Cenerentola del gruppo. Lo Shakhtar Donetsk, grazie alla vittoria a Madrid contro il Real, si candida con prepotenza al passaggio del turno. Carlo Nicolini, vice Direttore Sportivo del club ucraino, in esclusiva per FcInterNews, racconta obiettivi, aneddoti e sensazioni riguardanti l’imminente incontro con l’Inter.

Per lei una vita allo Shakhtar Donetsk con plurimi compiti.
“Per 12 anni sono stato preparatore atletico ed allenatore in seconda di Lucescu. Ho poi seguito Mircea allo Zenit e alla Nazionale turca, mantenendo sempre un rapporto di consulenza con gli ucraini. Da questa stagione poi Dario Srna mi ha voluto come suo braccio del destro. Attualmente quindi sono Vice DS dello Shakhtar Donetsk”.

È vero che Dario Srna, quando era in attività, si sarebbe potuto trasferire proprio a Milano?
“Assolutamente, ai tempi di Luciano Spalletti piaceva proprio all’Inter”.

Avete fatto uno scherzetto non da poco al Real Madrid.
“Noi eravamo fiduciosi anche prima della partita, nonostante mancassero ben 10 giocatore causa Covid-19. Crediamo nei nostri giovani: hanno qualità e stanno emergendo. Hanno sfruttato l’occasione capitatagli davanti a tutto il mondo sportivo, fornendo una prestazione fantastica”.

Adesso l’Inter, magari con ancora più fiducia.
“Noi restiamo dell’idea che il nostro girone è quello più difficile della Champions. Real e Inter restano le favorite per il passaggio del turno. Non tanto per qualità tecniche, perché da quel punto di vista non abbiamo così tanto da invidiare alle rivali, quanto per il blasone del club. Affronteremo l’Inter convinti di poter fare bene, come abbiamo fatto col Madrid. D’altra parte nell’urna eravamo in fascia 2. Siamo stati sicuramente sfortunati perché l’Inter era la più forte della fascia 3 e il Borussia tra le più temibili della 4. Ciò non toglie che crediamo nelle qualità dei nostri atleti e che le nostre rivali non debbano sottovalutarci”.

Colgo qualche frecciata ai media.
“Possono dire quello che vogliono. Però guardando la tv italiana ho sentito definirci come ‘la squadra più scarsa del girone’, come quelli che quasi non si capisse perché fossero lì. Ma se siamo in seconda fascia ci sarà un motivo. Se ogni anno facciamo il nostro percorso in Champions anche. Se vendiamo i giocatori ai top club europei pure. Diciamo che siamo felici di aver dimostrato sul campo la nostra forza. Poi ripeto: l’Inter parte favorita, ma noi di sicuro non partiamo battuti”.

Per questo i nerazzurri devono stare ancora più attenti.
“Le dico questo. Ho letto che il Real fosse in crisi. Questo è vero, ma si devono anche riconoscere i nostri meriti. Se una qualsiasi squadra italiana avesse vinto con dei giovani, alcuni debuttanti, a Madrid, sarebbe stata celebrata. E si sarebbero scritti magari libri sull’impresa di Valdebebas. Noi siamo consapevoli del lavoro svolto. Siamo felicissimi per i ragazzi, che si sono presi questa soddisfazione. Poi può darsi che ne prendiamo tre dall’Inter, ma questo non deve cambiare i giudizi. Ogni partita ha una storia a sé. Ce la giocheremo. Restiamo con i piedi per terra, ma manteniamo fiducia e consapevolezza dei nostri mezzi. In un girone che è la vetrina che volevamo”.

Pochi mesi fa i nerazzurri però vinsero agevolmente, con un netto 5-0.
“Quel risultato ha fatto dimenticare in Italia tutto quanto di buono fatto negli anni precedenti. Noi abbiamo commesso 4 grossi errori e loro li hanno sfruttati. Parliamo di una squadra con una fisicità importante, se segnano per primi è ancor più difficile scardinarli. Tra i meneghini militano calciatori fortissimi come Lukaku, che in questa condizione è davvero difficile da fermare, e Lautaro. Aggiungo: la sconfitta dei nerazzurri nel derby e il pareggio col Borussia non sono veritieri. Mi spiego meglio: trattasi di risultati frutti di episodi, ma l’Inter non è mica in crisi”.

Entrambe le compagini hanno molti tesserati positivi al coronavirus.
“Sì, contro il Real, come anticipato poco fa, avevamo ben 10 indisponibili. Speriamo che da qui alla prossima settimana, e vale sia per noi che per loro, la maggior parte possibile dei calciatori recuperi la salute, che è la cosa più importante”.

Una bella sfida.
“Assolutamente. Sarà una partita interessante, tra due squadre che giocheranno per vincere. Non è vero che sarà l’ultima spiaggia per loro. Giocheremo a Kiev, non nel nostro stadio, vedremo se e quanti tifosi potranno entrare nell’impianto cittadino”.

Prima ha accennato al mercato dello Shakhtar. Immagino negli anni ci sia stati contatti con i club del Bel Paese.
“Noi compriamo calciatori giovani, di talento indiscusso, per farli crescere. Li scegliamo con grandi capacità e arriviamo prima degli altri. È capitato spesso che le società italiane abbiano bussato alla nostra porta. Ma con proposte economicamente discutibili, non veritiere. Per questo i vari Willian, Fernandinho, Douglas Costa. ecc. sono finiti in Premier League o in Bundesliga. Se vuoi i giocatori forti, devi essere disposto a pagarli. Di solito sono Nazionali e giocano abitualmente in Champions League. Anzi, già da giovani hanno 10-12 presenze nella massima competizione europea, a differenza di altri, di magari 30 anni, che militano in top club italiani e hanno giocato meno partite in Europa”.

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Sezione: Esclusive / Data: Dom 25 ottobre 2020 alle 16:11
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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