Ha fatto tutta la trafila: dalle giovanili alla Primavera sino all’esordio in Serie A e in Europa League con la Prima Squadra dell’Inter. Isaac Donkor ha tutte le carte in regola per strappare un posto da titolare a San Siro, anche grazie alle squadre che in questi due anni l’hanno fatto crescere e maturare. Il classe ’95 arriva da lontano e sa dove vuole andare. Ne parla in esclusiva a FcInterNews.it.

Quest’anno ha iniziato con l’Avellino e ha terminato con il Cesena. Ha scelto lei di cambiare a stagione in corso?
“Ad Avellino stavo molto bene però trovavo pochissimo spazio. Durante il mercato di gennaio io e il mio entourage abbiamo ricevuto diverse proposte, sia dall’estero che dall’Italia, e alla fine ho scelto il Cesena perché mi piaceva molto il loro modo di lavorare. E’ una piazza bellissima, conosciuta per far crescere i giovani. Inoltre conoscevo già il Mister, avendoci lavorato insieme ai tempi di Bari, e a stagione conclusa son contento di aver abbracciato questo club perché mi hanno aiutato tantissimo. Posso solo ringraziarli”.

Negli ultimi due anni ha giocato in tre squadre, ora tornerà a Milano. E’ pronto per l’Inter?
“L’Inter è la mia squadra del cuore, mi ha cresciuto. Sono consapevole che per arrivare ai massimi livelli tutti i giocatori hanno bisogno di trovare continuità. Se loro mi richiamano io sono pronto a giocarmela con chiunque”.

Ci racconta come è nata la passione per l’Inter?
“Non appena ho iniziato a far parte del mondo Inter. Mi sono subito reso conto che è una società d’eccellenza calcistica, è molto seria. Inoltre prima di arrivare in nerazzurro i miei punti di riferimento erano già Javier Zanetti e Walter Samuel: hanno dato tantissimo per questa società, aiutando molte persone”.

Lei è nato in Ghana, a Kumasi. Quanti anni aveva quando è arrivato in Italia?
“Arrivai a Santa Lucia di Piave all’età di otto anni con mia madre e mia sorella. Raggiungemmo mio padre che era già qui con i suoi fratelli”

E’ stato un viaggio tranquillo?
“Sì, assolutamente. Siamo arrivati in aereo”

E dal suo paese Natale seguiva già il calcio europeo?
“Sì, tantissimo. Volevo diventare un calciatore, è sempre stato il mio sogno e lo è tuttora perché, nonostante le mie esperienze nei professionisti, la mia strada è ancora molto, molto lunga”.

Ci racconta i suoi primi calci ad un pallone?
“In Ghana giocavamo per strada con gli amici. Mi ricordo che improvvisavamo le porte posizionando dei sassi che fungevano da pali. Ci fermavamo solo il tempo di lasciar passare le macchine, poi riprendevamo a giocare”.

E da Santa Lucia com’è arrivato all’Inter?
“Iniziai nell’Ogliano, squadra del paese omonimo a pochi chilometri da Santa Lucia, con il quale mi misi in mostra. Da lì tutta la trafila”.

Cosa significa per lei essere diventato un calciatore professionista?
“E’ una rivincita personale: arrivare a questi livelli pensando ai campi in cui giocavo da piccolo. E soprattutto lo è per i miei genitori: voglio occuparmi io di loro, permettendogli di smettere di lavorare”.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 01 giugno 2017 alle 11:10
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @innadifeelo
vedi letture
Print