Sorvoleremo su Inter-Genoa in calendario oggi benche' sia un match assolutamente importante e assolutamente, come e' chiaro, da vincere- non foss'altro perche' posizionata a ridosso della sosta natalizia ed un qualsiasi risultato diverso avrebbe tempi troppo lunghi di riflessione e di decantazione-. Utilizzeremo questo spazio concessoci per guardare oltre, per interrogarci sul senso ultimo che dobbiamo dare a questa stagione o, meglio, alla morale che dobbiamo, volente o nolente, desumere alla luce di quanto visto e sopportato in questo girone d'andata prossimo al suo completamento.

Il composto di situazioni strane, di decisioni arbitrali apparentemente incomprensibili, di partite alla portata della squadra di Stramaccioni divenute in corso d'opera montagne ripidissime ed inespugnabili a causa dell'esplicita volonta' altrui- leggesi "palazzo"- di renderle tali, pone di fronte a tutti noi la conclusione che la massima aspirazione che possiamo nutrire per il campionato corrente e' quella di rimanere espressione di vertice fino in fondo ma nulla di piu'. Il quadro indiziario per chi ha visto tanto calcio nella sua vita, declinato per di piu' nello stretto dei processi noti agli sportivi italiani, induce a concludere amaramente che non c'e' speranza ragionevolmente nutrita di scudetto che non si infranga nelle macro distorsioni nelle quali abbiamo avuto la ventura di imbatterci in questo ultimo scorcio di stagione. Non c'e' speranza che, per essere tale, deve essere alimentata dall'esperienza e dalla ragione, che possa resistere di fronte a fatti univocamente indirizzati e perpetrati in spegio a qualsiasi possibile attibuzione del principio della buona fede di chi li ha propiziati. In spregio soprattutto all'intelligenza ed alla base critica minima che vive nella disponibilita' di chiunque. Fatti messi sotto gli occhi di tutti a grana grossa, dunque, modellati alla bisogna, modulati secondo quella scansione, anche quella nota, di disporli strategicamente quando serve, a preservare un impianto politicamente definito, ad abbassare la cresta quando impudentemente tende ad alzarsi, ad anticipare un'evoluzione degli eventi sgradita. a dare lezioni ed esasperare, a suscitare lo sdegno incontenibile e magari la parola detta in piu' da parte dei diretti protagonisti, meglio ancora quella di impegna soldi e tanti per regalarsi e donare un sogno, per farli poi oggetto di pubblica riprovazione. Per mettere una volta di piu' il colpo in canna alla solita canea dei cosidetti addetti ai lavori, per la solita retorica sulla sportivita' e sull'accettazione del risultato del campo e fare nel contempo strame di tanta passione calcistica si, ma anche civile, dignitosa e partecipativa, di quel popolo di appassionati della maglia nerazzurra che hanno imparato a conoscere a loro spese nel tempo gli strani giri che indirizzano il fumo del calcio di queste parti. Per questo chi scrive invita tutti compreso se' stesso a misurarsi con occhi diversi ed una diversa attenzione rispetto al cammino eurepeo che l'inter affrontera' nella seconda parte di stagione. Non e' piu' tempo di sottovalutazioni  (per chi ne avesse finora palesate)  per una manifestazione che, pur non misconoscendone la reale dimensione, al punto che abbiamo dianzi descritto, puo' rivelarsi un'opportunita', forse l'unica, per ambire alle maggiori  soddisfazioni di qui a maggio. Per questo abbiamo verificato con un supplemento di attenzione il cammino che il sorteggio dell'altro ieri ha impostrato per il proseguo di questo impegno.

Cluj prima e la vincente tra Tottenham e Lione eventualmente a seguire, tutto quanto puo' funzionare da stimolo per i nostri ragazzi. Un avversario da non sottovalutare la squadra rumena, habitue' da anni del piu' prestigioso palcoscenico europeo. La affronteremo prima che riprenda il loro campionato nazionale e sara' reduce da due fasi di preparazione che la porteranno prima in Spagna poi probabilmente in Turchia per trovare condizioni metereologiche accettabili. Infarcita di buone individualita' e di calciatori sudamericani tra cui spicca quel Bastos piu' volte entrato nel mirino di Branca e soci, godra' del vantaggio di poter affrontare in casa la partita di ritorno. L'Inter  nel complesso rimane ovviamente superiore e di certo sara' piu' in palla a febbraio,ma sarebbe assai pericoloso non ipotecare la qualificazione nella partita di andata. Poi anche la negletta Europa League dotrebbe riservarci il confronto prestigioso, 2 grandi serate per riconciliarci col grande calcio continentale, da vivere e da giocare a tutta. E ad armi pari.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 22 dicembre 2012 alle 00:00
Autore: Giorgio Ravaioli / Twitter: @Gravaioli
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