E’ tutto un bluff o si può finalmente tornare a sperare? Basta l’arrivo dell’Accentratore per sentire rinominare la parola SCUDETTO? Moratti è uscito allo scoperto, si è presentato alla festa della Curva Nord, ha arringato la folla, ha di nuovo pronunciato la parola vittoria, un messaggio forte, che va però interpretato. Le possibili spiegazioni sono due. La prima è quella in cui spera la maggior parte dei tifosi nerazzurri, che Moratti abbia ritrovato l’entusiasmo, la sua voglia antica di far grande l’Inter o che possa avere nascosta nel cassetto una soluzione vicina all’ingresso di nuovi soci nel Biscione, un’operazione che gli darebbe  i fondi necessari per sbloccare il mercato nerazzurro e dare subito a Mazzarri gli esterni di cui ha bisogno per il suo gioco e il centrocampista di corsa e rottura che possa coprire le spalle a Kovacic.

La seconda spiegazione è invece quella più preoccupante, che Moratti abbia cercato di tenersi buona la curva e i tifosi, in previsione di tempi ancora più duri e difficoltà sempre maggiori che arriveranno a breve nel futuro interista. Gli indizi al momento portano purtroppo in questa direzione. Le trattative con i nuovi soci non sembrano decollare, anche dopo aver accantonato il progetto del nuovo stadio di proprietà, mentre il mercato in entrata sembra più bloccato che mai. Anzi le voci che arrivano dall’entourage di Guarin complicano ancora di più le cose. Il colombiano sarebbe il principale indiziato per una cessione rapida per monetizzare e dare così al BrancAusilio le risorse necessarie per operare in entrata seguendo le indicazioni di Mazzarri. Guarin però non ha gradito questo trattamento, non si opporrebbe a una cessione ma la tirerebbe per le lunghe, anche perché vuole un top club e un progetto vincente per lasciare l’Inter. Tutto più bloccato che mai quindi… sempre che Moratti non abbia un asso nella manica, per far saltare il banco, senza cessioni dolorose, come potrebbe essere anche quella di Duncan, un gioiellino che rischia di fare la fine dei Destro e dei Bonucci, di essere venduto ora al Sunderland per fare una plusvalenza in bilancio e buttarsi poi alla ricerca di giocatori più pronti come Nainggolan o Isla, per cercare risultati subito nell’immediato, con il forte rischio che il centrocampista ghanese diventi un top di livello mondiale tra qualche anno.

Aspettiamo per dare qualsiasi tipo di giudizio, con le dita incrociate. La sensazione è comunque quella di un pericoloso immobilismo e che si continui a fare scelte sbagliate. Vedendo quello che sta facendo Paulinho con il Brasile non si può non pensare a come avrebbe potuto essere la stagione passata se invece di tanti soldi spesi male per i vari Pereira, Silvestre, Schelotto, si fosse andati con decisione sul centrocampista brasiliano, uno di quelli che fa reparto da solo. Magari adesso non saremmo qui a porci tutti questi interrogativi e staremmo parlando di altro, chi lo sa. Su una cosa, come abbiamo visto sabato sera, siamo convinti, del profondo amore di Moratti per l’Inter. Da quello si può e si deve ripartire.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 18 giugno 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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