Non è una finale, ci mancherebbe. Istanbul, o altra sede venga decisa per questioni extracalcistiche, è ben lontana. Ma oggi, contro il Borussia Dortmund, è una serata chiave per il percorso in Champions League dell'Inter. Che il passaggio agli ottavi nel girone fosse una questione tra i nerazzurri e i gialloneri era fin troppo chiaro sin dal giorno del sorteggio. Barcellona lepre designata, seconda piazza in bilico tra Milano e Dortmund. A complicare gli equilibri del gruppo è stato l'avvio in sordina dell'Inter, fermata in casa dallo Slavia Praga e sconfitta, senza meritarlo, a Barcellona. Purtroppo le prestazioni non fanno classifica, servono i risultati. E oggi, dalle 21, bisognerà prendere quei famosi rischi che spesso cita Antonio Conte. Rischi che contro un rivale del calibro del BVB sono più elevati rispetto al solito. 

Intanto, giocarsela alla pari, a prescindere da chi scenderà subito in campo (scelte quasi scontate, a tratti obbligate). Questo deve essere il punto di partenza per non legittimare l'attuale classifica. In secondo luogo, sfruttare ciò che i ragazzi terribili di Lucien Favre concederanno nella loro metà campo. Perché se l'Inter dovrà prendere dei rischi, il Borussia lo fa quasi sistematicamente per indole e spesso ha pagato le amnesie difensive, il suo tallone d'Achille ormai assodato. Dalla cintola in su però è un gran bel vedere, nonostante l'assenza di Marco Reus che avrebbe reso ancora più nobile l'evento calcistico del Meazza. Defezione last minute che si aggiunge a quella di Paco Alcacer, non certo attaccate per fini palati ma tremendamente efficace da quando ha raggiunto la Ruhr. Con le dovute proporzioni, il test contro il Sassuolo può essere considerato una sorta di preparazione a questo giro di Champions League. Perché i neroverdi amano costruire e attaccare gli spazi, non danno punti di riferimento offensivi e giocano molto alti. Stessa filosofia del Dortmund, con interpreti decisamente diversi. Resta il fatto che nei primi 70 minuti di Reggio Emilia la squadra nerazzurra abbia letto benissimo l'impegno, impedendo al Sassuolo di dire la sua in merito. Negli ultimi 20 l'inspiegabile calo di tensione che contro Sancho, Brandt, T. Hazard, Witsel e compagni sarebbe deleterio. Prendere spunto dal Mapei Stadium per ripetere le esecuzioni corrette ma non il piattume del finale. 

Vincere stasera rappresenterebbe una svolta e riporrebbe l'Inter nel binario giusto che conduce alla qualificazione, sollevandola dal ritardo in classifica. Certo, c'è ancora il match di ritorno a novembre e non sarà una passeggiata, ma presentarsi dinanzi al muro giallo del Westfalenstadion con gli stessi punti e uno scontro diretto a favore sarebbe tanta roba. E permetterebbe a Conte di mantenere alto il livello di tensione dei suoi giocatori, finora quasi perfetti in Italia ma costretti a inseguire in Europa. La qualificazione, nonostante le parole del tecnico dopo Barcellona (figlie della delusione mista a rabbia per l'arbitraggio di Skomina), è a rischio ma non ancora compromessa. Alle 23 sapremo se potremo sdoganare questa espressione, oppure sostituirla con un più rincuorante 'tutta da scrivere'.

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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