L'Inter è fortissima. Unita ancora di più.

I nerazzurri lo gridano forte, fortissimo e mandano messaggi alle rivali: siamo tornati. La squadra di Inzaghi sembra rifiorita proprio con l'avvento della primavera e i risultati ora estremamente positivi contro avversarie di alto valore non possono essere un caso. Eliminato il Benfica, eliminata la Juventus, brutalizzata la Lazio: Lautaro e compagni hanno ritrovato lo smalto dei tempi migliori e le tempistiche non sono un dettaglio. Come ha sottolineato lo stesso Toro dopo il 3-1 a Sarri, il gruppo sta ritrovando il 100 per cento della condizione e si sa quanto questo fattore sia fondamentale nella parte calda della stagione. Adesso arrivano le sfide cruciali, quelle da dentro o fuori, e l'aspetto fisico condiziona anche quello mentale.

È un'Inter in grande fiducia e con una gamba che gira forte, come testimonia la rimonta superlativa sulla Lazio. I biancocelesti erano arrivati a San Siro con i galloni dei secondi della classe dietro l'imprendibile Napoli, avevano battuto di recente proprio i battistrada oltre alla Juve e si facevano forti di una difesa di ferro. Certezze letteralmente sbriciolate nei 90 minuti di domenica per grande merito dell'Inter.

Quanto seminato in aprile, ora, i nerazzurri dovranno raccogliere a maggio, il mese clou che si aprirà con la doppia trasferta Verona-Roma prima dell'apertura delle danze dell'Euroderby di Champions League. Ha detto bene Inzaghi: "Stiamo vivendo una stagione emozionante". Esattamente. E non è forse questo che tutti noi chiediamo al calcio? Avere indietro emozioni in cambio della nostra passione. E le emozioni che si accinge a vivere l'Inter sono altissime.

Pazienza per lo scudetto, ma per il resto bisogna solo alzarsi in piedi e applaudire. Servirà coesione e lo spirito visto domenica a San Siro. Nessuna divisione. Criticare Inzaghi, fischiare Correa, mugugnare su Dumfries, storcere il naso per Gagliardini: tutto senza senso, tutto controproducente. Tifate e restate compatti. Il sogno è qui e ora.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 02 maggio 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print