"L'Inter ha buttato via lo scudetto". A una giornata dal termine del campionato, quando il verdetto definitivo deve ancora essere emesso, è questa l'amara considerazione che serpeggia tra i tifosi nerazzurri, che hanno visto spegnersi la luce della seconda stella dopo l'inspiegabile sconfitta di Bologna, gara fuori calendario che si è andata a incastonare in un percorso prima da zona retrocessione e poi da corazzata indistruttibile che si colloca dalla rimonta subita nel derby alla vittoria corsara dell'Allianz Stadium (8 successi su 9 uscite dopo i 7 punti in 7 gare). E' tra febbraio e maggio, secondo credenza diffusa, il momento caldo in cui si decidono le sorti di un'intera stagione, lo stesso in cui Simone Inzaghi rifarebbe tutte le scelte con zero pentimenti, persino senza rimpiangere il rassicurante distacco che a un certo punto aveva accumulato nei confronti del Milan. La versione secondo cui il tecnico vorrebbe rigiocare la partita di Liverpool (i motivi sono ignoti) anziché altre in cui la sua squadra ha faticato a raccogliere quanto avrebbe dovuto avvalora la tesi di quelli che dal 27 aprile scorso vanno dicendo che il tricolore sarebbe un gentile omaggio ai cugini. I quali, da par loro, pur non essendo partiti con i favori del pronostico, primi con asterisco per tre mesi abbondanti, non hanno mai perso la testa, nel senso letterale ma anche di vetta della classifica, neanche quando sono stati sotto 1-0 per 75' nella stracittadina, e quindi potenzialmente a -10 dalla Beneamata. Lo stesso gap ma a parti invertite che, curiosamente, si sarebbe potuto creare se nell'altro derby, quello d'andata, il pallone calciato da Alexis Saelemaekers non si fosse stampato sul palo prima che Franck Kessie lo cestinasse clamorosamente sul fondo.

Momenti di un campionato persi nel tempo, colpa forse di un calendario asimmetrico che per la prima volta nella storia in Italia non ha messo uno specchio tra andata e ritorno. L'Inter, per esempio, ha avuto avversarie dure sulla carta nel periodo più intenso della sua annata, mentre Stefano Pioli si è dovuto meritare eccome quella posizione privilegiata a 90' dal traguardo battendo in serie Lazio, Fiorentina, Verona e Atalanta. La differenza di due punti tra le due sponde del Naviglio è difficile da ricercare in una partita particolare o un in periodo circoscritto, data la specificità di una stagione senza padroni e mai contraddistinta dalla regolarità di questa o quella candidata al titolo. Quello che è certo è che 83 punti a un turno dalla fine dopo i 78 in 38 della passata stagione non fanno dei rossoneri una squadra miracolata che è davanti a tutte solo perché ha ricevuto regali assortiti da Radu, Terracciano, Caprari e Koopmeiners. Si può parlare, al massimo, di talento che incontra l'occasione, sfruttata al massimo dalla formazione che oltreoceano definirebbero 'most improved'. Quando gran parte della critica era impegnata a ridefinire i valori di Inter e Juve dopo gli addii di Conte, Lukaku, Eriksen, Hakimi e Ronaldo, Pioli parlava di Leao e Tonali come giocatori nuovi, totalmente diversi da quelli che aveva salutato prima delle vacanze solo due mesi prima. Da due anni a questa parte, si continua a definire erroneamente il Milan overperformante proprio per sminuirne i meriti, senza accorgersi che i giovani – se gestiti bene – possono diventare più forti delle etichette di incompiuti o inadatti che vengono appiccicate loro addosso. Da queste considerazioni, più che dalla narrazione di un'Inter sciagurata nel buttare via il bis tricolore, Marotta e Ausilio dovranno ripartire per disegnare la rosa del 2022-23 che, non a caso, perderà senza troppa nostalgia giocatori che erano stati ritenuti erroneamente funzionali: bisognerà pesare, per esempio, l'apporto alla causa dei vari Vecino, Sensi, Vidal, oltre a Correa, l'acquisto più costoso di un'estate da dimenticare. Quello sì il momento in cui l'Inter è stata obbligata da contingenze finanziarie a rinunciare al vantaggio sul Milan, secondo classificato in volata nella passata stagione, dopo essere stato l'unico competitor credibile dei campioni d'Italia in carica almeno per un girone. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 19 maggio 2022 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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