Un mercato con molte luci e con qualche ombra ma, cari amici, diciamocelo sinceramente: pericolo scampato!
L’aria che tirava a fine campionato lasciava presagire una sessione di calciomercato da lacrime e sangue. Invece, sia la crisi economica più devastante degli ultimi sessanta anni che la volontà sempre più marcata di vivere in un calcio dai bilanci più leggeri e sostenibili, non sono riuscite a  intaccare la naturale inclinazione di Moratti a volere una squadra sempre più competitiva e vincente.
Nell’estate in cui i nostri dirimpettai hanno perso i due unici “big” presenti in rosa e i bianconeri torinesi non hanno saputo fare altro di meglio che prendere come “top player” tale Nicklas Bendtner (dopo il fallimento con la maglia dell’Arsenal), i dirigenti nerazzurri hanno saputo operare in modo intelligente e “risparmioso”, senza però precludersi la possibilità di acquisire calciatori di categoria.
E’ vero, alcune cessioni sono molto dolorose: perdere in un colpo solo Jc e Maicon è dura ma, gli innesti di Handanovic, Alvaro Pereira, Gargano, Palacio e Cassano fanno vedere il bicchiere mezzo pieno.
Se a questi arrivi aggiungiamo la conferma di Guarin e gli ottimi esordi di alcuni giovani molto interessanti, possiamo tranquillamente sostenere che l’Inter ha ben poco da invidiare alle rivali dirette.
Pensate al parco attaccanti: Palacio al posto di Forlan, Cassano al posto di Pazzini, Coutinho al posto di Zarate e Livaja al posto di Castaignos, sono movimenti che aumentano in modo sensibile la potenzialità del reparto. E’ vero, un vice Milito, con caratteristiche da prima punta di movimento, sarebbe stato utile ma, comprare per comprare non avrebbe avuto senso e allora, meglio aspettare più saggiamente il mercato di gennaio dove sicuramente potrebbe scapparci un affare stando ai tanti attaccanti in scadenza o in procinto comunque di cambiar maglia.
A centrocampo la conferma di un sempre più leader Fredy Guarin e  gli arrivi di Mudingayi e Gargano (a fronte delle partenze di Poli e Palombo) garantiscono maggiore quantità e qualità. L’unico reparto che non mi convince del tutto è quello più arretrato: Alvaro Pereira è un ottimo esterno ma sostituire il miglior Maicon è un impresa quasi proibitiva per tutti i difensori presenti in rosa. In più, iniziare la stagione con Samuel, Chivu, Ranocchia, Silvestre e Juan Jesus come centrali difensivi lo trovo particolarmente rischioso per colpa di una storia di infortuni particolarmente significativa dei primi due, per le difficoltà del giovane italiano e per i vari punti interrogativi che accompagnano sia l’ex palermitano che il brasiliano. Con ogni probabilità quindi, l’anello debole della nostra beneamata sarà proprio in difesa, dove manca il classico centrale di riferimento che possa garantire parecchie partite ad alto livello. Ciò detto, cari amici, sono convinto che in campionato non siamo secondi a nessuno e che ci siano tutti i presupposti per strapparci delle belle soddisfazioni. Anzi facciamo così: mettendo da parte la scaramanzia vi dico che in un’ipotetica suddivisione in fasce delle partecipanti al campionato trovo che Inter, Juve, Napoli saranno le tre squadre che occuperanno i tre posti Champions, Roma, Lazio e Milan si contenderanno i due posti disponibili per entrare in Europa League mentre Fiorentina e Udinese chiuderanno dal settimo posto in giù. Di questo vaticinio ne riparleremo a maggio, per adesso limitiamoci a ringraziare una società che ancora una volta, nonostante tutto, ha deciso di fare il possibile per regalarci una squadra da primissimi posti.
BoA   
 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 settembre 2012 alle 00:01
Autore: Andrea Bosio
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