Una contestazione con contenuti anche giornalistici andata in scena prima di Inter Lazio. Una chiosa, quella di Inter Udinese, in cui ribadire che serve il progetto prima di tutto. Già il progetto...ma chi l'ha visto finora? La Curva Nord ha scelto la strada della dignità. La scelta di chi ama quei magici colori, il nero e l'azzurro, e decide di sostenerli fino alla fine. Comunque e dovunque. Ma questo non significa che il mondo ultras nerazzurro abbia le fette di salame sugli occhi. Le dodici domande ben argomentate nei confronti del presidente Massimo Moratti avevano, se non in seconda battuta, come destinatario, l'ormai ex tecnico interista Andrea Stramaccioni.

Si chiedeva e si chiede tuttora, una struttura societaria, forte, ben organizzata e, soprattutto con compiti chiari. Tutto questo, allo stato delle cose, è ben lungi dall'esserci. Non basterà certamente cambiare allenatore - la scelta più comoda,  anche se per certi versi oggi non più rinviabile, ma bisognerebbe anche capire perchè siamo arrivati a questo sfacelo - per far tornare l'Inter a vincere.

La parte più calda del tifo nerazzurro questo lo sa bene e, pertanto, non può accontentarsi di veder far fuori Strama e, al contrario, vedere ancora impuniti,  inchiodati al loro comodo e ben remunerato posto, altri personaggi finora stati in ombra, a cominciare da quel Marco Branca. Che non è un mistero, non ha mai avuto un particolar feeling con gli interisti.

Quali meriti ha Marco Branca si chiedono gli ultras e non solo??? Non è certamente l'uomo forte - figura interpretata prima da Mancini e poi da Mou - non è un interista doc come lo era  Lele Oriali - il Cigno di Grossetto da calciatore è rimasto a Milano per un paio di campionati dopo un lungo girovagare - non ha particolare fiuto negli affari quando il budget a disposizione è risicato, vedasi le tante, troppe, 'sole' che l'Inter ha portato a casa quest'anno, tra l'altro, senza nemmeno spendere poco.

Dunque, i tifosi vogliono che il presidente faccia piazza pulita. Solo così la cacciata di Strama potrà avere un senso.

Viceversa, ripartire dall'ex tecnico del Napoli, con la stessa dirigenza e uno staff medico che, evidentemente, non può essere immune da colpe davanti al record storico d'infortuni, non potrebbe essere accettato dalla piazza.

Il timore, tutt'altro che remoto, è che non sarà così. Ma la Nord chiede risposte serie. Troppo comodo il gioco dello scarica barile.

E un altro anno buttato, non è più accettabile. Nemmeno da chi in questo campionato ha supportato la squadra sempre, malgrado le umiliazioni e il record storico di sconfitte.

 

 

 

Sezione: Dalla Curva / Data: Mer 22 maggio 2013 alle 15:40
Autore: Fabrizio Valenti
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