Andrea Stramaccioni, tra le altre cose doppio ex di Roma e Inter, analizza il match di sabato all'Olimpico nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Più visibile l’impronta di Gasp o quella di Chivu?
"Gian Piero è andato a Roma deciso a imporsi con concetti e idee consolidati nel tempo e lo sta facendo. Cristian sta implementando un sistema ereditato con idee e forza che convincono i calciatori. Entrambi possono ritenersi soddisfatti: in pochi mesi hanno già trasmesso parecchio. Ma sono solo all’inizio, hanno grandi margini".

L’Inter? Quanto c’è di Chivu e cosa manca?
"Il baricentro è più alto. Il centrocampista in zona della palla, Calha o una delle mezze ali, dà sempre il primo segnale di pressione e la squadra lo segue con coraggio. Va migliorata la tenuta mentale difensiva. In avvio di stagione è successo spesso, ora vedo più attenzione: se l’Inter tornerà a blindare la porta, ha pochissimi rivali".

A proposito di porta: a Roma Svilar fa miracoli, nell’Inter Sommer si è alternato con Martinez.
"Svilar è stato ed è il miglior portiere della Serie A: c’è la sua firma sulla super difesa della Roma in questo 2025. Sommer ha superato il momento delicato post-Juventus, e Martinez ha dimostrato affidabilità: può essere il portiere dell’Inter".

L’Inter ha ritrovato solidità difensiva dopo alcune sbavature: il fattore Akanji incide?
"Akanji ha dato il suo contributo, sì, ma Acerbi, Bastoni e Sommer hanno tutti alzato l’asticella".

A centrocampo è una sfida da sliding doors: Koné poteva essere interista, invece guida la Roma e sabato lo sfidano Barella, Calha e Mkhitaryan.
"Koné è uno dei migliori nel suo ruolo, con lui Cristante capitalizza le sue qualità, non a caso è tornato in Nazionale. Barella va forte, Micki è in un buon momento e ha sfruttato la sosta, ma la chiave sarà la pressione riservata a Calha. Gasp di solito si “occupa” di lui in due modi: rovesciando il vertice d’attacco, con un 3-4-1-2 e un giocatore sempre sulle sue tracce, oppure disturbandolo “dal basso” con scalate aggressive di uno dei due mediani. Sono curioso di vedere stavolta, sarà una chiave della partita".

Bonny e Pio volano: l’assenza di Thuram peserà meno del solito?
"Pio cresce di partita in partita, acquista minuti, consapevolezza e sicurezza. Lo splendido gol di Tallinn ne è il manifesto, Bonny ha dimostrato il suo valore contro la Cremonese e credo sia favorito per partire titolare all’Olimpico: la sua abilità nello svariare può togliere riferimenti alla difesa della Roma. Pio diventerebbe un‘ottima arma in corso di partita. Accanto a loro, Lautaro è la solita garanzia: lo sa anche l’Argentina, che lo vede scalare posizioni tra i migliori bomber della storia dell’Albiceleste".
 

Sezione: Copertina / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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