È l'Inter la protagonista della nuova puntata del format 'È sempre Primavera' coniato da Radio TV Serie A per conoscere segreti e curiosità delle squadre giovanili dei club della massima serie italiana. All'interno del servizio, vengono proposte delle interviste ai principali 'alfieri' della squadra Under 20 nerazzurra, partendo dal tecnico Benito Carbone, che rivive il ritorno all'Inter come tecnico: "Per me è stata una grandissima sorpresa perché inaspettata. Ho provato per tantissimi anni a tornare qui, essendo tifoso dell'Inter sin da piccolo ed essendo la mia una famiglia con l'Inter dentro. Essendo andato via dopo un anno, l'idea di tornare era inaspettata. Ma da quando sono qui, sono felicissimo di lavorare con questi ragazzi per farli crescere e maturare".

Dopo l'esperienza in Under 18, Carbone è stato promosso alla guida dell'Under 20: "Dal 1° agosto dello scorso anno, giorno in cui ho preso in mano questa squadra, abbiamo fatto un percorso molto importante. Abbiamo cercato di lavorare prima sulla testa che sul campo, cercando di far maturare i ragazzi e far capire loro cosa significa essere qui all'Inter". La stagione è iniziata bene, col trionfo in Supercoppa italiana a spese del Cagliari all'Arena: "Vincere quel trofeo dopo pochi mesi di passaggio in blocco alla Primavera era un sogno per tutti quanti. Abbiamo sfruttato bene l'occasione giocando una partita bella, emozionante, che hanno meritato di vincere. Se lo meritavano per tutto quello che già mi diedero l'anno scorso".

Carbone mette in evidenza il focus degli allenatori del vivaio nerazzurro: "Lo scopo è far crescere questi ragazzi, portarli ad un livello così alto che dia loro la possibilità di sognare di poter giocare un giorno con la prima squadra. Vogliamo portarli al massimo del livello, poi qui all'Inter devi anche pensare a portare trofei, è il club che lo vuole essendo così importante. Ma il focus è puntare tutto sul giocatore". Carbone porta nel suo lavoro da tecnico le sue qualità di giocatore? "Assolutamente sì, ma noi che siamo gli allenatori quindi gli istruttori siamo comunque vicini ai ragazzi, quindi né in allenamento né in partita dobbiamo far fare loro le giocate codificate che non fanno esprimere il talento. I giocatori devono scegliere in base alla situazione ed essere liberi di fare la giocata in base alla situazione ed essere allenati su questo. In Italia, poi, serve coraggio nel far giocare i giovani, anche sotto età. Io al Torino sono passato dall'Under 17 subito in Primavera e poi ho fatto l'esordio in prima squadra. I giovani sono quelli che danno speranza".

Com'è la connessione con prima squadra e Under 23? "Ho trovato qui una grandissima famiglia, i tanti spostamenti tra squadre la dicono lunga. Giochiamo tutti per lo stesso obiettivo che è quello di far crescere i giovani. L'Under 23 mette a disposizione i giocatori per l'Under 20, io metto i giocatori a disposizione per l'Under 23, e giù a cascata fino all'Under 15. L'Inter sta facendo un lavoro incredibile in prima squadra ma soprattutto nelle giovanili col lavoro straordinario di Massimo Tarantino che da due anni punta su questo lavoro. Io devo cercare di essere sempre perfetto e di stare attento a tutto, anche se non è facile. Cerco di essere sempre presente per i miei ragazzi, è la direzione che mi ha dato per far crescere i ragazzi. È fondamentale trovare più giocatori possibili per fare lo step successivo, per me è stato un anno vincente l'ultimo perché il blocco dell'Under 18 è arrivato in Primavera".

Si presenta poi Filippo Cerpelletti, che Carbone definisce "un giovane talento, poi se si monta la testa lo picchio... Al di là della sua forza in campo è un ragazzo d'oro, umile, eccezionale; se sgarra sa cosa gli tocca". 

Sezione: Copertina / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 15:20
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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