Massimo Moratti è uno dei tanti protagonisti che hanno partecipato al documentario "Fenomeno Ronaldo" realizzato da Matteo Marani per Sky Sport per raccontare l'arrivo del brasiliano nell'estate precedente alla stagione 1997/'98. "Una stagione in cui avevamo giocatori talmente forti che prendevi dalla panchina e sapevi di avere lo spettacolo più bello del mondo. Era una felicità andare alla partita", ricorda inizialmente l'ex presidente prima di toccare tanti altri temi.

L'APPORTO DI SIMONI
"Simoni ha saputo trattare in maniera semplice i grandi giocatori. Dando in campo il ruolo giusto. Avevo la convinzione che l'Inter fosse talmente forte con Ronaldo da dover vincere tutto".

LA CONCORRENZA DI QUEGLI ANNI CON LE ALTRE BIG
"C'era una concorrenza notevole. Volevi che quella società avesse una storia migliore di altri".

I PRIMI PENSIERI SULL'ACQUISTO
"Portare Ronaldo all'Inter era una questione di tifo. Ho iniziato a pensare di prenderlo dopo una partita a Firenze, che perdemmo. Io ho lo stesso autista da 50 o 60 anni, venendo via dalla partita mi diceva che qui una volta si usciva dallo stadio e ci applaudivano, brontolando un po'. Per rispondere anche un po' arrabbiato dopo la partita dissi che avremmo preso Ronaldo. Non fu solo una battuta, da quel momento cominciai a seguire il discorso Ronaldo".

LA TELEFONATA DI BRANCHINI
"Stavo andando a Padova a una riunione di Antonveneta. Ricevetti una telefonata da Branchini e mi disse che l'operazione era conclusa. Andai immediatamente da Sant'Antonio a ringraziarlo. Festeggiamo in banca".

LA PRIMA OFFERTA DELLA NIKE
"La Nike mi fece un'offerta ma non mi sembrava una gran cifra. Chiesi: 'E se prendiamo Ronaldo?'. Quello diede una copertura abbastanza importante all'acquisto". Come si specifica nel codcumentario, l'Inter passl da 2 miliardi di Umbro a 15 di Nike.

IL PRANZO PRIMA DELLA PRESENTAZIONE
"I primi momenti a tavola era intimidito, aveva un modo che sembrava un ragazzo serio, molto attento, occhi bassi. Dopo 10' sapeva i nomi di tutti, scherzava con tutti. Molto sveglio. Fu un'impressione molto buona, era un ragazzo molto intelligente".

IL MANCATO ACQUISTO DI PELE'
"Pelé lo avvicinammo poco prima che diventasse tale dopo i campionati del mondo in Svezia del '58. In pratica il presidente del Santos disse di sì. Quando dovevamo chiudere il presidente chiamò dicendo che gli avevano bruciato la sede e non sapevano come fare. Mio padre disse che giustamente c'era di mezzo la vita e non c'era da preoccuparsi".

LA COPPA UEFA '98
"La serata di Parigi è stata la soddisfazione che ci era mancata per il campionato, una festa in una città bellissima. C'era la speranza che in futuro chissà cosa avremmo fatto".

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Sezione: Copertina / Data: Mar 16 marzo 2021 alle 12:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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