"Il mio è un arrivederci al calcio perché il calcio è stato la mia vita in passato e lo sarà anche in futuro". Così Danilo D'Ambrosio, parlando a Radio Sportiva della sua decisione di appendere gli scarpini al chiodo comunicata ufficialmente qualche settimana fa. "Ci sono tanti ricordi belli nella mia carriera, sicuramente il salvataggio con l'Empoli mi è rimasto impresso: con quella giocata siamo riusciti ad andare in Champions dopo tanti anni. Poi cito lo scudetto vinto e la convocazione in Nazionale in concomitanza con la nascita di mio figlio". 

Il discorso, poi, si sposta sulla stretta attualità, nello specifico sul momento dell'Inter: "Come tante squadre in Serie A, l'Inter ha cambiato allenatore, ha cambiato diversi giocatori, quindi secondo me un periodo di assestamento ci sta tutto. Favorita per lo scudetto? Non sempre la squadra sulla carta più forte è la favorita. Secondo me, quest'anno può essere il Napoli: ha qualcosa in più rispetto alle altre. Viene da un campionato vinto, ha confermato la squadra e si è rinforzato, l'allenatore è lo stesso e tutti lo conosciamo. Sono d'accordo sul fatto che i dirigenti dell'Inter abbiano fatto quello che la proprietà richiedeva. L'Inter, insieme a Roma, Juventus e Milan, darà del filo da torcere al Napoli, che in questo momento per me rimane la favorita".

In seguito, D'Ambro riavvolge il nastro tornando alla separazione tra l'Inter e Simone Inzaghi: "Avendoci lavorato per due anni so che professionista è, sicuramente lo è stato fino alla fine. Non credo che le voci di un suo addio abbiano potuto distrarre la squadra. Penso che una partita storta può succedere a tutti, purtroppo è capitato in una finale di Champions League. Questo dimostra che anche i grandi giocatori sono degli uomini e possono sbagliare".

Infine, D'Ambrosio ripensa all'epilogo dello scorso campionato: "Ragiono sempre in un'unica direzione: quando uno vince, è perché se lo è meritato. Il Napoli era una squadra attrezzata per poter lottare fino alla fine, non partiva sicuramente favorito ma due anni prima aveva già vinto, poi tutti conosciamo la personalità di Conte e l'impronta che lascia. Una volta arrivati a marzo e vedendo che erano in alto ci hanno provato e ce l'hanno fatta. L'Inter ha fatto il doppio delle partite, non è sicuramente un alibi, però è normale che se fai 60 partite qualcosa lo perdi per strada". 

Sezione: Copertina / Data: Lun 22 settembre 2025 alle 18:36
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print