Non c’è stata la possibilità che Mauro fosse ceduto al Napoli? In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Piero Ausilio risponde cominciando a parlare dell'attaccante argentino: "Mai. Non abbiamo neppure iniziato una trattativa". 

Cosa risponde a chi dice che Wanda Nara vi ha costretto a rinnovare in anticipo il contratto di Icardi? 
"Basta un minimo di professionalità per capire che l’Inter avrebbe in ogni caso voluto prolungare il contratto di Mauro. E’ il nostro capitano ed è uno dei migliori attaccanti a livello mondiale. Ha un accordo in scadenza nel 2019 e solo un folle non avrebbe pensato di creare i presupposti per chiudere rapidamente una situazione così delicata (manca solo l’annuncio, ndr). Le trattative con Mauro e il suo management, al di là di tutta la mediaticità, sono e sono state anche in passato tra le più lineari e corrette". 

Qual è stato l’affare più difficile dell’estate? 
"Sicuramente Joao Mario perché era un neocampione d’Europa, blindato da una clausola da 60 milioni e di proprietà di una società che solitamente non fa sconti. Anche trattare con Lotito per Candreva non è stato uno scherzo". 
 
Qualcuno dice che Kia Joorabchian è il nuovo direttore sportivo dell’Inter e che le ha “rubato” il lavoro. Cosa risponde?  
"Ognuno è libero di pensare quello che vuole. Di calcio parlano tutti, molti a sproposito. Conosco Kia da tanti anni e abbiamo sempre avuto un’ottima relazione. Lui aveva contatti importanti con i manager del gruppo Suning da prima che arrivassero all’Inter ed è normale che in questo ultimo periodo i nostri rapporti siano diventati ancora più stretti e frequenti. Joao Mario lo seguo dal 2012 e Kia è il suo agente solo da qualche mese: basterebbe questo per far capire come prepariamo i nostri acquisti". 
 
C’è un affare sfumato che le ha lasciato un po’ di rammarico? 
"In realtà non è sfumato perché di fatto non è mai partita la trattativa, ma un giocatore di cui sono calcisticamente innamorato è Berardi". 
 
In futuro quindi una chiamata al Sassuolo la farà? 
"Vediamo... Sperando che nessuno si offenda...". 
 
E’ vero che negli ultimi giorni di mercato è stato vicino a prendere uno tra Lichtsteiner, Darmian e Criscito? 
"Più che uno direi... mezzo (sorride, ndr). Abbiamo valutato alcune soluzioni che ci erano state proposte, ma poi non se n’è fatto nulla". 
 
A gennaio arriverà un terzino forte? 
"Il mercato di riparazione è sempre particolare perché la disponibilità di calciatori trasferibili è ridotta. Noi abbiamo un’ottima squadra e possiamo prendere in considerazione solo giocatori di grande qualità che portino un valore aggiunto". 
 
Con alle spalle il Suning, si sente un ds invidiato da tutti? 
"Con loro alle spalle avremo il tempo e la possibilità di investire, ma le aspettative sono già alte perché il Suning considera l’Inter un progetto ambizioso e vincente". 
 
Senza la qualificazione alla Champions League l’annata sarebbe un fallimento? 
"Sarebbe negativa perché l’obiettivo è tornare in Champions, ma allo stesso tempo dovremmo capire che questa estate abbiamo ricominciato da capo e che ci può stare che il progetto non sia subito vincente". 
 
Ha letto le dichiarazioni di Moratti sul suo possibile ritorno come presidente? 
"Come diceva un grande tecnico del passato dell’Inter (Mourinho, ndr) gli allenatori, e anche il direttore sportivo (sorride, ndr), non possono commentare le parole di chi sta sopra di loro. A Moratti mi lega un rapporto di riconoscenza e grande affetto per tutto quello che mi ha dato. In questo momento sto vivendo una bella e affascinante esperienza professionale con Thohir e il Suning. Insieme faremo di tutto perché si riveli vincente come la precedente". 
 
Conoscete i cinesi che guideranno il Milan? 
"Al Milan conosciamo un po’ di gente (sorride riferendosi a Fassone, Mirabelli e agli altri ex interisti, ndr). Sinceramente faccio fatica a guardare in casa degli altri perché siamo presi dal nostro lavoro. Pensare che il derby di Milano diventerà un derby... cinese però è curioso, ma può essere importante per tutto il movimento e per promuovere il nostro calcio in Asia. Difficile far crescere ulteriormente i ricavi con la vendita dei diritti tv in Italia: è giusto puntare sui diritti tv all’estero, sulla valorizzazione del brand e sul merchandising". 
 
Con il Milan dovrete parlare di San Siro. 
"Stiamo aspettando di avere un interlocutore. Il nostro stadio è bellissimo e lo ha dimostrato ospitando la finale di Champions, ma è un impianto che va modernizzato e utilizzato come fa la Juventus con lo Stadium. Speriamo di riuscirci presto".  

Sezione: Copertina / Data: Dom 02 ottobre 2016 alle 08:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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