Ci vuole calma e sangue freddo, cantava in tempi non sospetti Luca Dirisio in quello che probabilmente è il suo principale successo discografico. Consiglio più che accettabile, dopo l’ultima giornata di campionato che ha visto Inter e Napoli mangiare 3 punti al Milan e avvicinarlo in modo a dir poco minaccioso. In pratica, Leonardo sta svolgendo alla perfezione quello che gli era stato chiesto nel momento dell’ingaggio: restituire la squadra nerazzurra all’ambiente che più le si addice, vale a dire la lotta scudetto. Ora sarà derby, con una pausa per chiarire le idee e prepararsi al meglio. Il calendario lo offre al momento giusto, quello stesso in cui si potrebbe concretizzare un sorpasso, ma anche un pareggio non sarebbe distruttivo per le ambizioni nerazzurre. Quello che conta, comunque, è mantenere calma e sangue freddo.

Per fortuna la pratica Lecce è stata archiviata, seppur a fatica, inevitabile dopo il dispendio di energie psicofisiche bavaresi. Quel che conta, in certi giorni, è il risultato, alla faccia dei luoghi comuni. Bravo Pazzini, sempre più decisivo per le sorti interiste di questo campionato. Peccato non averlo anche in Europa... La rete del Pazzo ha piegato le resistenze leccesi, ma ha anche dato adito all’ennesima polemica a distanza tra Inter e Milan. Che in via Turati prevalga un qual certo nervosismo è chiaro quanto scontato, ma arrivare a ‘denunciare’ una disparità di trattamento arbitrale tra le due milanesi appare una forzatura. Il riferimento va al gol di Pazzini, che nei televisori dei milanisti è stato propiziato da un fallo di mano. Stesso episodio, a loro dire, che ha portato all’annullamento della rete di Ibrahimovic in Milan-Bari, prodezza che avrebbe portato i rossoneri in parità prima del piattone di Cassano all’82’. Peccato che Brighi e Orsato abbiano preso decisioni differenti, annullando il gol di Ibra e convalidando quello di Pazzini.

Già, un peccato per i vertici di via Turati, dove ci si aggrappa anche a un dettaglio insignificante e senza fondamenta pur di accendere la polemica e ‘chiamare’ un ingiustificato risarcimento proprio con l’avvicinarsi del derby. Risarcimento per cosa, mi chiedo? Come mai il Milan pone l’accento su questo episodio, quando tutte le moviole (compresa quella di Mediaset, il che è tutto dire...) hanno evidenziato le differenze tra i due gol in questione. Ibrahimovic si è aggiustato il pallone con il braccio, Pazzini no. Punto. Non c’è altro da aggiungere e ogni polemica è sterile quanto immotivata. In tal senso, ha fatto benissimo il presidente Moratti che, stuzzicato sulla questione, ha glissato: “I due gol non possono essere paragonati. Evitiamo polemiche”. Esatto.

Nessun paragone, quello che conta è che la rete del Pazzo abbia portato in dote altri 3 punti, sufficienti a mettere la capolista a portata di sorpasso. I numeri, anche in questo caso, sono la verità assoluta: gol regolari o no, siamo a -2, e non esiste polemica che può cambiare questa realtà.

 

P.S. - Ironia della sorte, il gesto ormai tradizionale di Pazzini indica, anche se involontariamente, il numero 2. Proprio i punti che ci separano dal sogno...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Lun 21 marzo 2011 alle 14:30
Autore: Fabio Costantino
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