Era importante vincere, e l'Inter ha vinto. E' sostanzialmente questa l'unica nota positiva della partita di ieri sera; una gara in cui la squadra di De Boer ha confermato che il lavoro da fare è ancora tanto, che in mezzo al campo il talento di Banega e Joao Mario è vitale, e che la difesa è ancora troppo fragile. De Boer sapeva di giocarsi molto e per questo decide di mettere in campo una squadra più compatta, con Gnoukouri al posto di Banega, per sfruttarne maggiormente l'attidune difensiva, ed Eder al posto di Perisic, essendo l'italo-brasiliano più dedito al ripiegamento in fase di copertura. Il progetto tattico dell'allenatore olandese è chiaro fin dai primi minuti, dato che la squadra rimane molto compatta in fase di non possesso, decisa a non lasciare spazi al contropiede avversario, con Icardi che pressa costantemente il play-maker Romeu. Questo però fa sì che il Southampton abbia il totale controllo del gioco, senza che l'Inter riesca mai ad essere pericolosa in fase offensiva, soprattuto nel primo tempo, anche perché Gnoukouri e Brozovic faticano a trovare la giusta posizione in campo. Candreva ed Eder infatti rientrano molto in copertura, ma nelle rare occasioni in cui l'Inter può ripartire, hanno troppo campo da coprire e lasciano Icardi isolato contro i due difensori centrali avversari. In questo modo, fare gol diventa davvero difficile. 

La squadra di Puel, dal canto suo, scende in campo molto più leggera, senza l'ansia del risultato a tutti i costi. In fase di non possesso, l'attaccante centrale Rodriguez ha il compito di infastidire Medel, mentre Long e Tadic sono pronti ad andare a pressare Miranda e Murillo non appena ricevono palla. Questo rende molto difficile all'Inter iniziare la manovra da dietro. In fase offensiva invece, Tadic agisce da trequartista, con Long e Rodriguez che si accentrano. La posizione di Tadic in particolar modo crea molti problemi alla difesa interista, soprattutto sulla corsia di destra dove il serbo dialoga molto bene sia con Martina, terzino dalla grande corsa che si butta in profondità, sia con la mezzala, a turno Hojbjer e Ward-Prose, che allarga la propria posizione, facendo perdere il tempo dell'uscita a Santon e Brozovic. Per mettere in difficoltà gli avversari, l'Inter dovrebbe avere maggiore coraggio ed avanzare di più con i terzini: ed è proprio ciò che succede in occasione del gol di Candreva, nato da un'iniziativa sulla sinistra di Santon. Dopo il vantaggio e l'espulsione di Brozovic, De Boer passa ad una difesa a 5 inserendo Ansaldi al posto proprio dell'autore del gol, ma la squadra continua a soffrire e il gol del pareggio avversario non arriva più per casualità (vedi Nagatomo che salva sulla riga, o la parata di faccia di Handanovic) che per bravura dei nerazzurri

Per questa volta contava solo vincere, senza stare a fare troppo gli schizzinosi sul gioco. Ma De Boer non deve accontentarsi, rendendosi conto di quanto ci sia ancora da fare, perché la squadra è ancora molto legata alle qualità dei singoli più che ad un ragionamento complessivo; e con le molte partite che aspettano l'Inter in stagione, questo non può che esseere un grosso limite da colmare al più presto.  

Matteo Serra

Sezione: Angolo tattico / Data: Ven 21 ottobre 2016 alle 11:22
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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