Dopo il ko casalingo contro l'Empoli che l'ha allontanata a meno 13 dal Napoli, l'Inter è chiamata subito a risollevarsi in trasferta contro la Cremonese per difendere quanto meno il posto Champions dalle inseguitrici. Fuori gli squalificati Skriniar e Barella e con Brozovic di nuovo ai box, Inzaghi si affida al consueto 3-5-2 che vede in porta sempre Onana e Darmian scalato in difesa con Acerbi e Bastoni. A centrocampo torna Dumfries a destra, sul lato opposto il solito Dimarco, mentre in mezzo giocano Gagliardini, Calhanoglu e Mkhitaryan. In avanti spazio al tandem Dzeko-Lautaro Martinez. Modulo speculare per l'undici di Ballardini, che è reduce dal successo in Coppa Italia ai rigori contro il Napoli e dall'1-1 del Dall'Ara contro il Bologna. In difesa Vazquez preferito a Ferrari, a centrocampo c'è l'ex Benassi, in attacco confermati Okereke e Ciofani.

Calhanoglu che in assenza di Brozovic ha guadagnato la patente da play gestisce come sempre il palleggio in mezzo al campo, in attacco Lautaro con la fascia di capitano al braccio si sgancia venendo incontro alla manovra, mentre Dzeko attacca la profondità impegnando Chiriches e compagni. A sinistra Bastoni sale in appoggio a Dimarco, meno trafficata la corsia di destra dove Dumfries è tenuto sotto stretta osservazione da Valeri. In avvio di gara è un assolo dell'Inter che però colleziona solo corner su corner, poi sul primo ribaltone di fronte all'11' è punita dal destro a giro di Okereke, abile a sfruttare lo spazio lasciatogli al limite dell'area dalla retroguardia nerazzurra. Calhanoglu e compagni si addormentano sulla rimessa laterale di Valeri, ma è il turco che ritarda la chiusura sottovalutando le capacità balistiche del 77 nigeriano. La Cremonese torna a rinchiudersi nella propria metà campo e al 21', sull'ottavo calcio d'angolo a favore, l'Inter rimette i conti in parità grazie alla decima firma in campionato di Lautaro. Il Toro sigla in stirata l'1-1 dopo il miracolo di Carnesecchi su Dzeko, la dormita stavolta è della difesa grigiorossa che si dimentica dei due attaccanti nerazzurri lasciandoli liberi di coordinarsi e calciare in porta. La sfida si gioca soprattutto sulle fasce: Sernicola beffa Dimarco e sul suo cross Benassi di tacco sfiora l'eurogol trovando in risposta l'intervento di Onana. Sull'altro lato Valeri costringe Calhanoglu al fallo con giallo, dopo la prima ammonizione già ricevuta da Acerbi che aveva fermato con le cattive la ripartenza di Okereke. Il nigeriano fa il Lautaro legando il gioco e offrendo le sponde alla risalita dei compagni, Ciofani rimane il perno che insidia l'area e viene spesso marcato da Darmian. La prima occasione per il 9 al 43' quando in girata sul cross da destra di Benassi anticipa l'ex United ma manda sopra la traversa. L'Inter trova tutte le vie ostruite e sul finire del primo tempo prova l'arma del tiro da fuori con Dimarco, attento Carnesecchi a respingere prima il mancino dell'esterno, poi il destro in ribattuta di Lautaro.

Inizio di ripresa arrembrante per l'Inter che torna di nuovo a spingere sulle corsie, rendendosi pericolosa ancora su corner con Bastoni che di testa non inquadra lo specchio. Al 60' primo doppio cambio nell'undici di Ballardini: dentro Afena-Gyan e Dessers, fuori Castagnetti e Ciofani. Passano cinque minuti e Lautaro si carica ancora sulle spalle l'Inter mettendo dentro il gol numero 11 in Serie A e portando i nerazzurri per la prima volta avanti allo Zini. Azione nata sui lunghi sviluppi del tredicesimo calcio d'angolo in favore della squadra di Inzaghi, stavolta il Diez si inverte con Dzeko rimanendo nel cuore dell'area con il solo Acerbi, quindi è il bosniaco a uscire dal traffico e a servire dalla trequarti il filtrante per il partner, il cui destro viene solo smorzato da Vazquez e supera Carnesecchi. Dopo il vantaggio doppio cambio anche per l'Inter che sostituisce Calhanoglu e Dimarco con Asllani e Gosens, dall'altra parte Ballardini richiama in panchina Okereke e inserisce Zanimacchia. Al 76' Inzaghi gestisce le energie in attacco richiamando in panchina Lautaro e Dzeko, spazio all'altra coppia Lukaku-Correa. La Cremonese nel finale alza i giri del motore e soprattutto manda più uomini ad attaccare dalle parti di Onana. L'Inter rallenta i ritmi e assume un atteggiamento più difensivista abbassando il baricentro, non rinunciando comunque a manovrare in avanti alla ricerca del tris che chiuderebbe la gara. Sulle fasce Bastoni da una parte e Dumfries dall'altra trovano provano ad approfittare in ripartenza degli spazi liberi concessi da Sernicola e Valeri, impegnati entrambi negli ultimi assalti dei grigiorossi. Dopo i 4' di recupero il triplice fischio di Mariani manda le squadre negli spogliatoi: finisce 1-2 allo Zini al termine di un match ostico, in cui i nerazzurri collezionano corner (14) e occasioni ma non hanno quasi mai la brillantezza per riuscire a finalizzarle. Ci pensa appunto Lautaro con la doppietta, due reti nate da sviluppi da corner e sui quali c'è sempre lo zampino di Dzeko. Alla fine sono 30 conclusioni per l'Inter contro le 12 della Cremonese, 10 tiri nello specchio contro 4, possesso palla al 65% e 519 passaggi con un'accuratezza dell'87%. I nerazzurri ritrovano la vittoria, ma come dimostra la poca concretezza in attacco e il ventiseiesimo gol subito ci sarà tanto da lavorare per Inzaghi in vista della sfida di martedì ben più impegnativa contro l'Atalanta in Coppa Italia.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 29 gennaio 2023 alle 11:25
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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