Il 10 giugno 1934 (esattamente 85 anni fa) la Nazionale italiana di calcio si laureò Campione del mondo per la prima volta nella propria storia. Allo Stadio Nazionale del PNF (l'attuale Flaminio, oggi abbandonato) la formazione azzurra riuscì a piegare in rimonta per 2-1 la Cecoslovacchia e ad aggiudicarsi la Coppa. Merito di un uomo, Vittorio Pozzo, capace di reggere le mille pressioni e caricare al massimo la propria squadra. E di un campione, Giuseppe Meazza, entrato di diritto nella storia del calcio per le imprese portate a compimento con la rappresentativa del proprio Paese.

"Ci avrebbero fucilati se avessimo perso". Parola di Luis Monti, uno dei tanti oriundi arruolati in Nazionale per la manifestazione ("se possono combattere per il nostro esercito, possono anche giocare per la nostra squadra", riferì il c.t. Pozzo). In pieno periodo fascista, il Mondiale fu sfruttato da Benito Mussolini per fini propagandistici: la buona organizzazione del torneo a livello di strutture e mezzi di comunicazione (comparve per la prima volta la radio, con Nicolò Carosio cronista) mascherarono - in parte - le molte controversie sul torneo che ancora oggi non trovano smentite (si parla di continui contatti tra il Duce e Jules Rimet, allora numero uno della Fifa, per la scelta degli arbitri).

Dopo aver sconfitto eroicamente la Spagna di Zamora e l'Austria di Sindelar (una passeggiata il 7-1 d'esordio contro gli Stati Uniti), gli azzurri furono chiamati a un'impresa ancor più difficile da portare a termine: riuscire ad avere la meglio su una Cecoslovacchia a dir poco favorita. Con una prestazione leggendaria, il portiere Gianpiero Combi riuscì a blindare la porta tricolore in molteplici occasioni; al 71' il gol di Antonín Puč che gela gli spalti di Roma (con Mussolini presente), ma ecco che l'Italia reagisce e trova il pareggio con Raimundo Orsi (andato a segno all'81'). Per la prima volta una finale dei Mondiali si decide ai supplementari e Vittorio Pozzo estrae dal cilindro una genialata tattica, inventando di fatto sul momento i laterali a piedi invertiti: Enrique Guaita e Angelo Schiavio si scambiano di posizione, con quest'ultimo (miglior giocatore della storia del Bologna insieme a Bulgarelli) che al 95' sfodera un tiro preciso con il destro e gonfia la rete. L'Italia di Meazza diventa campione del mondo.

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Sezione: Accadde Oggi / Data: Lun 10 giugno 2019 alle 02:30
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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