"Piero Ausilio era partito per Londra convinto che avere in mano il sì di Lukas Podolski rendesse una formalità la trattativa con l'Arsenal, ma il ds nerazzurro non ha fatto i conti con Arsene Wenger che, oltre a essere infastidito per il modus operandi dell'Inter (con l'Atletico Madrid per Cerci il club ha pure rischiato un esposto alla Fifa), ha dovuto digerire l'ammutinamento del tedesco che sta facendo di tutto per agevolare il divorzio. Il problema è che il contratto di Podolski scade nel 2016 e, a fronte della richiesta dell'Inter di un prestito secco con riscatto a 6 milioni, l'Arsenal ha risposto con una richiesta di un prestito molto oneroso (tra i 2,5 e i 3 milioni per sei mesi). Costringendo Ausilio alla ritirata, e già in serata il ds è atterrato a Milano". Questo l'aggiornamento, non proprio positivo, riferito da Tuttosport, in controtendenza con quanto affermato dalla gran parte degli addetti ai lavori. "Le parti, vista l'insistenza di Podolski, si riaggiornano in settimana ma il piano orchestrato con Mancini (Cerci e Podolski insieme) è già andato in frantumi dato che, prima della fumata grigia londinese, è arrivata la doccia gelata per Cerci. Mancini, nonostante l'evidenza dei fatti, era convinto fino a venerdì sera che il giocatore fosse fedele alla parola data tanto da non disegnare un piano B per l'esterno destro".


 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 28 dicembre 2014 alle 09:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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