Si accende la corsa alla poltrona di presidente della Federcalcio e la Gazzetta dello Sport si dice quantomeno stupita per il silenzio dell'Inter. In particolare, viene criticato l'atteggiamento del presidente Thohir

"Telefoni bollenti per cercare di convincere le società di A a firmare il documento anti Tavecchio, quello che chiede il ritiro suo e di Albertini per fare largo al commissariamento della Federazione e a una stagione di riforme. Le «dissidenti» hanno cercato di pescare nelle acque più abbordabili, cioè tra quelle società che, idealmente, condividono la stessa visione delle cose. Come l’Inter che in Lega, sin dallo scalpo fallito di Abodi a Beretta, aveva lottato all’opposizione al fianco di Juve, Roma e Fiorentina, per poi sfilarsi pian piano e cementarsi col fronte governativo di Galliani e Lotito: una parabola suggellata dall’appoggio a Tavecchio. Pare che sia partita una chiamata, ad altissimi livelli, dal gruppo delle «nove» al presidente nerazzurro Erick Thohir. Il quale avrebbe risposto di non sapere nemmeno che lunedì ci sono le elezioni. Ovviamente ET tutto sa e a ET nulla sfugge. Solo che ha delegato la politica sportiva a Fassone e Angelomario Moratti (fresco consigliere di Lega). Disinteresse? Pensiamo piuttosto che tutto risponda a una strategia ben precisa e che il suo silenzio assordante sulla vicenda tradisca, semmai, un certo imbarazzo. E ci rammarichiamo dell’abisso che c’è tra i suoi propositi di rinnovare il calcio italiano e aprirlo a nuovi mondi e l’adesione a un patto che ammicca al più classico dei consociativismi". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 09 agosto 2014 alle 12:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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