"Purtroppo, siamo dentro la pandemia, questo virus è in giro, è difficile dare una data di inizio degli allenamenti. Si cambia sempre. Mi sembra che tutti stiano sparando date a tutto spiano mentre il virus, il pericolo più importante, non è stato debellato. Come si fa a programmare la ripresa del calcio che è uno sport di gruppo?". Se lo domanda Christian Panucci, intervistato oggi dal Corriere dello Sport
 
Le società sono spaccate sulla eventualità di riprendere il campionato. 
"Questo fa parte dell’Italia. Le società possono dire quello che vogliono, ma poi decide il governo. Far ricominciare l’attività senza avere il cento per cento della sicurezza diventa complicato. Capisco che ci sono tanti interessi, ma non si è capito che la ricchezza primaria è la vita". 
 
Il suo ex compagno Tommasi, oggi presidente dell’Aic, deve gestire il taglio degli stipendi. 
"I top player che guadagnano tanto si possono togliere il cinquanta per cento degli ultimi due mesi. Ma ci sono tanti calciatori, basta scendere in serie B, che guadagnano 100.000 l’anno e hanno un mutuo da pagare e una famiglia da mandare avanti, per loro è difficile fare delle rinunce. Questi calciatori rischiano di non andare avanti, la situazione è complicata". 
 
Qual è la sua idea sulla ripresa?  
"Non si può individuare una soluzione adesso. Si possono dare tutti i numeri che vogliamo, ma in questo momento chi mette davanti gli interessi all’unica ricchezza che è la vita e la salute sbaglia il focus. La vita è il più grande valore". 
 
Il presidente della Lazio, Lotito, è tra quelli che vorrebbe ricominciare al più presto. 
"Se la vediamo dal punto di vista degli interessi sportivi è tutto comprensibile, poi c’è un lato umano di salute, di emergenza. Come fai a fare gli allenamenti con i giocatori scaglionati? Alla fine faranno le docce a turno? Siamo diventati un prodotto ma se restiamo umani ci vuole pudore". 
 
Fino a quando si è fermato il campionato aveva detto che...  
"La Juve è sempre la favorita, la Lazio ha fatto qualcosa di straordinario, l’Inter è sulla strada della costruzione di una squadra importante, l’Atalanta è stata una formidabile conferma, entrare tra le prime otto d’Europa è un risultato eccezionale, frutto di una grande programmazione. La Roma è una squadra di qualità, a volte molto fragile". 
 
A i tempi della Roma, con Spalletti sfioraste lo scudetto. 
"Per tanti anni arrivammo secondi, ma l’Inter era sempre lì. Erano più bravi ma noi abbiamo dato una grandissima immagine per il calcio che giocavamo. L’Inter finiva davanti perché aveva qualcosa in più di noi, quel gruppo poi vinse anche la Champions League". 
 
Spalletti ha ottenuto risultati importanti, ma nell’ultimo periodo ha fatto discutere. 
"Faccio l’allenatore da sei anni e devo dire che non è facile. E’ complicato prendere decisioni. Spalletti è molto particolare per come gestisce lo spogliatoio, ha le sue idee come è giusto che sia. A Roma aveva trovato il gruppo giusto per le sue idee". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 07 aprile 2020 alle 10:48 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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