Anche Matteo Marani analizza a 360 gradi il momento del calcio italiano. Delicato, e non poco, per la pandemia ma non soltanto. "Tra i punti del programma che è valso a Gabriele Gravina la conferma alla guida della Federcalcio, c’è quello della “sostenibilità”. Vista la situazione, viene oggi prima della riforma dei campionati, delle percentuali elettorali, delle vicepresidenze da assegnare - sottolinea Marani su Tuttosport -. Sia chiaro a tutti che qui non ne va della sopravvivenza del solo calcio di base, fermo da un anno e al lumicino di speranze e risorse, è in ballo il destino della Serie A".

I bollettini che arrivano dai club sullo stato di salute finanziaria allarmano: "La Juve ha chiuso la semestrale con una perdita di 113 milioni di euro, la peggiore di sempre. Mancano 60 milioni di ricavi, un 20% del totale, frutto del mancato botteghino e di qualche investitore pubblicitario frenato da problemi economici. Gli stessi che hanno sottratto 70 milioni di euro dall’ultimo bilancio dell’Inter, a causa del mancato apporto degli sponsor cinesi. La settimana ha detto che proprio l’Inter, con il titolo Suning fuori dalla Borsa, è in uno stallo delicato, delicatissimo. Bravi Marotta e Conte a mandare avanti finora la baracca, ma le scadenze stringono e per non affondare si dovrà sperare in un fondo tipo Elliott, intervenuto 4 anni fa a salvare il Milan dal crack dopo l’oscura pagina di Mister Li".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 28 febbraio 2021 alle 11:42 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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