Hakan Calhanoglu, dopo il trambusto estivo, sembrava destinato all'addio all'Inter. Al massimo, a un ruolo non più così centrale dopo l'avvicendamento in panchina tra Inzaghi e Chivu. E, invece, il turco si è rimesso esattamente dove era sempre stato: al timone della squadra. Lontani i dissidi interni e le crisi con l'ambiente. Lontanissimi. Hakan è sempre lui.

Saltato in malo modo il trasferimento al Galatasaray, il 23 luglio ha deciso di prendere in mano la questione, prima di tutto pensando a sistemare la crepa con Lautaro e lo spogliatoio: "Le parole pronunciate fuori da Appiano Gentile, abbassando il finestrino al suo arrivo, sono state il primo vero passo verso la ricomposizione del mosaico. Si è poi rimesso a lavorare duramente, dopo un lungo stop, per mettersi alle spalle una stagione logorante e piena di infortuni - ricorda il Corsport -. Chivu non ha avuto problemi nell’assegnargli nuovamente le chiavi del centrocampo. Scelta intelligente, ma non per questo meno audace: scommettere ancora sugli stimoli di un giocatore finito ai margini qualche settimana prima è stato un atto di coraggio ripagato dall’exploit di inizio stagione. Piuttosto che insistere su un nuovo spartito in cui avrebbe fatto a meno del numero 20 nerazzurro, anche a causa di altri incastri nel mercato nerazzurro, ha preferito spendersi duramente per ricollocarlo al centro della manovra e del progetto".

La fiducia sale così come la condizione fisica dopo un'estate difficile anche a causa dell'infortunio patito a Monaco. Calha è sempre lì nel mezzo.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 25 settembre 2025 alle 11:16 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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