La mano di Antonio Conte comincia a vedersi solo dopo poche settimane di lavoro sul gruppo interista. Il marchio impresso dal tecnico leccese è tangibile in cinque punti, dopo la partita con la Juve, secondo la Gazzetta dello Sport: il primo riguarda i cambi di gioco, passare da una fascia direttamente all’altra per attaccare in velocità il lato debole dell’avversario. E' uno dei comandamenti di Conte, l’Inter l’ha già imparato, metabolizzato.

Costruzione bassa Qui già con Spalletti l’Inter aveva iniziato a plasmare la sua creatura facendo partire l’azione dal portiere, coinvolgendo molto Handanovic. "Con Conte - scrive la rosea - la cosa è persino più esasperata: s’è visto spesso il tecnico applaudire Skriniar e invitarlo a cercare la giocata in verticale. E all’uscita partecipano, più che in passato, anche i due interni di centrocampo, non solo Brozovic.

Verticalità - È forse la maggiore novità rispetto all’era Spalletti. Il tecnico toscano cercava un possesso palla ripetuto, tanto che difficilmente i nerazzurri sono andati sotto al 50 per cento di possesso nelle singole partite. Capiterà di più all’Inter di Conte, che al possesso palla preferisce una ricerca molto più rapida della verticale. Emblematici i tagli a memoria di Sensi, oppure la giocata in velocità di Skriniar a servire Perisic nel primo tempo, subito dopo un contrasto vinto.

Pressing alto Il grande dispendio di energie chiesto da Conte ai suoi uomini è principalmente dovuto al pressing molto alto portato sugli avversari. "Anche qui - si legge sulla Gazzetta dello Sport - è una prosecuzione e non una rottura rispetto alle idee di Lucio. Ma con una differenza sostanziale, dovuta al modulo: con l’ex allenatore era quasi sempre il trequartista del 4-2-3-1 – ovvero Nainggolan – ad attaccare il primo portatore di palla avversario. Con Conte è chiamato a farlo – e con la Juve s’è visto – Brozovic, spinto a lasciare il suo territorio davanti alla difesa così da trascinarsi su tutta la squadra.

Aggressività - Il pressing chiama in causa l’aggressività, che non sono concetti identici. L’Inter anti-Juve è stata cattiva e determinata come chiede che sia il nuovo allenatore. Era una squadra che «rosicava», per dirla con le sua parole, che non ci stava a vedere la Juve risalire la china nel secondo tempo.

VIDEO - JUVE-INTER A NANCHINO, TENSIONE TRA TIFOSI FUORI DALLO STADIO 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 26 luglio 2019 alle 09:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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