Chiusi i primi tre mesi della stagione ufficiale dell'Inter contiana, la Gazzetta dello Sport emette i primi verdetti parziali sul rendimento dei giocatori in rosa, catalogandoli in alcuni sotto-gruppi di lavoro. Si parte dallo zoccolo duro composto da Handanovic, la coppia difensiva Skriniar-De Vrij, il fulcro del centrocampo Brozovic e Romelu Lukaku, l’uomo attorno al quale si costruisce la fase offensiva. A questi cinque, potendo, il tecnico non rinuncerebbe mai: Skrinka ha giocato tutti i minuti; De Vrij ha saltato solo le prime per infortunio; Brozovic è uscito per gli ultimi 19’ di Inter-Slavia, serata storta anche a livello personale; Big Rom è stato fuori per problemi fisici e altre volte è stato in campo anche non al meglio.

Poi, secondo la rosea, c'è il gruppo 'per crescere', ovvero gli uomini da cui lo staff tecnico si aspetta un plus per ricominciare a correre, sfruttando un calendario in campionato non impossibile. Il gruppo è virtualmente capitanato da Godin, non tanto per le mezze indecisioni contro Juve e Barça, quanto per le potenzialità che l’uruguaiano si è portato dietro da Madrid. Conte sperava potesse contribuire anche Sanchez, ma il possibile nuovo stop rischia di rinviare l’arrivo del suo contributo, rendendo ancor più centrale Lautaro. Qualcosa di più, invece, ci si aspettava da Vecino e Gagliardini: entrambi sono stati testati per quasi tre gare complessive (266 e 267 minuti), non riuscendo mai a dare la sensazione di essere al livello dei titolari, seppur con caratteristiche diverse.

Infine, chiosa la Gazzetta, c'è il gruppo 'sorprese e soldati' che include certamente Sensi, inatteso da leader del centrocampo. Barella lo ha seguito a ruota, confermando che il lungo corteggiamento estivo era giustificato. Bastoni è il terzo ragazzo su cui Conte farebbe affidamento subito, se non fosse che davanti ha tre monumenti. Passando ai soldati scelti, ecco la presenza di D’Ambrosio (tornato azzurro), Candreva (rigenerato), Asamoah (continuo). Ma anche di Politano, che vede come un’arma decisiva a gara in corsa, e Ranocchia (rimpiazzo affidabile). All’elenco dei legionari si conta di poter aggiungere anche Biraghi (profilo simile), che però si è visto per una sola gara, con la Lazio, peraltro positiva. Il poco utilizzo non è forse casuale, per lui come per Lazaro. Solo Dimarco e Borja Valero (0’) hanno giocato meno di Valentino: l’ex Parma e lo spagnolo partivano al fondo del ranking, l’austriaco è chiamato a risalirlo, alla prima opportunità. 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 14 ottobre 2019 alle 08:50
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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